«San Marco è a un passo dall’apocalisse» | VIDEO
13/11/2019 di Enzo Boldi
Le immagini di Venezia sono un colpo al cuore. Il maltempo, oltre ad aver provocato la morte di due persone, sta anche mettendo a serio rischio il patrimonio architettonico e culturale della città sulla Laguna. Tra i tanti edifici toccati da quello che è un vero e proprio disastro ambientale. E le parole del procuratore della Basilica di San Marco spiegano ancor più da vicini quale sia la situazione attuale e il rischio che si è corso. Ma l’emergenza non è ancora finita e nuovi picchi (forse meno alti rispetto a quello da record della scorsa notte) sono previsti in giornata.
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«Siamo stati a un soffio dall’Apocalisse, a un pelo dal disastro – ha detto all’Ansa Pierpaolo Campostrini, procuratore della Basilica di San Marco -. Superato il metro e 65 cm l’acqua è entrata nella basilica, ha allagato il pavimento e rompendo le finestre è entrata nella cripta, allagandola. La cosa è pericolosa non tanto per le cose in essa contenute, ma perché l’acqua avrebbe potuto dare problemi statici alle colonne, che reggono la basilica».
❌ Piazza San Marco, stanotte. ❌ (video @nuova_venezia) pic.twitter.com/0hfAeIVi6V
— Luca Zaia (@zaiapresidente) November 13, 2019
I danni al monumento simbolo di Venezia non sono apparsi gravi, ma il tutto sarà valutato al termine dell’emergenza. Nel frattempo, la città lagunare appare quasi fantasma.
Ragazzi ho chiamato miei ex compagni di classe…accademia, zattere, San Marco le zone prese peggio essendo le più basse.
A Venezia si sta consumando un disastro senza precedenti.
Fioi no ste moear un casso, semo tutti co voialtri! pic.twitter.com/hX7GcCDZrk
— FedRedĄndBląck (@FedRedBlack) November 12, 2019
Venezia e San Marco a un passo dall’Apocalisse
Lo stesso procuratore della Basilica di San Marco ha poi spiegato che non si sono danni visibili alla struttura, nonostante l’allagamento della Cripta sotterranea nella notte.
Tutti gli oggetti preziosi sono stati messi al riparo, ma si dovranno valutare eventuali altri danni sulle pareti. Ma, adesso, è ancora presto per fare una stima accurata dei danni.
(foto di copertina: ANSA/ANDREA MEROLA)