Varoufakis: «L’Italia non è sostenibile, Salvini alimenta il ‘momento di fascismo’»
04/09/2018 di Redazione
«L’italia non è sostenibile» e Salvini evidenzia il «momento di fascismo». Parola di Yanis Varoufakis, l’economista greco che tre anni fa divenne noto al mondo come ministro delle Finanze di Alexis Tsipras, in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa (di Marco Zatterin) in cui si esprime, tra l’altro, sullo stato dell’Ue e sulla situazione italiana. «Siamo in crisi dal 2008 e – ha spiegato – si sta ripetendo quanto accaduto fra le due guerre mondiali. L’establishment liberale e democratico fa finta di nulla. Il risultato è una frammentazione del continente come ai tempi di Weimar. I soli ad aver capito che occorre uno spirito internazionale sono le banche, straordinarie nell’unirsi, e i fascisti, nuovi o vecchi, come sempre solidali fra loro. Si era già visto con Franco, Hitler e Mussolini».
L’Italia vista da Varoufakis: «Salvini alimenta la xenofobia, il ‘momento di fascismo’»
«L’ultradestra, i razzisti e gli xenofobi – ha continuato Varoufakis – si uniscono sempre magnificamente. Come i banchieri che vogliono essere salvati dai governo. Destra tradizionale, liberali e sinistra sono invece a pezzettini». Segnali di questa deriva ci sarebbero anche in Italia, secondo l’economista. «Mi colpisce – ha detto ancora – la gravità delle parole usate dal governo. Salvini alimenta la xenofobia. È un ‘momento fascista‘. Parla a un popolo che appartiene a una nazione orgogliosa, più produttiva e forte della Grecia, che esporta in tutto il mondo, che ha in deficit in surplus da vent’anni eppure si ritrova con il potere di acquisto in calo. Promette alle persone ‘vi farò parte di qualcosa di più grande’. Ma i suoi argomenti sono preoccupanti. C’è chi ha dimenticato che Mussolini inizialmente parlava di protezione sociale e di pensione. Però poi ha eliminato i sindacati e il dialogo politico. E ha fatto una guerra che non aveva mai promesso».
Sull’economia, poi: «Se fossi un’agenzia di rating avrei detto le stesse cose sull’Italia», ha detto Varoufakis, a proposito del giudizio di Fitch. «Pure io avrei atteso di vedere cosa fanno Salvini e Di Maio prima di dare il voto al Paese». L’economista infine invita «ad attendere che si misurino con le sfide del Fiscal Compact» perché «il quadro italiano non è sostenibile nella struttura attuale dell’euro e nessuno ha idea di come l’Italia possa essere pienamente integrata nell’Eurozona». «Se uscisse, sarebbe la fine dell’euro. Una calamità che porterebbe una divisione fra Nord e Sud e alla stagnazione. Ovvero il terreno ideale per far crescere il fascismo».
(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / MATTEO BAZZI)