Variante inglese, per Nino Cartabellotta «allarmismo mediatico e politico sproporzionato rispetto a evidenze scientifiche»
Nino Cartabellotta ha accusato la stampa italiana di esagerare sulla variante Covid britannica
21/12/2020 di Ilaria Roncone
Nella giornata di ieri avevamo già parlato di come la stampa italiana sta coprendo e restituendo ai lettori la notizia della variante Covid britannica, sottolineando – almeno fino al pomeriggio di ieri – toni adeguati alla situazione e al fatto che non ci siano ancora evidenze scientifiche dagli studi preliminari – quindi ancora da approfondire – sul ceppo. Tutto quello che finora sappiamo è che si tratta di una variante del virus maggiormente trasmissibile e, dal punto di vista della virulenza, non sembra esserci una differenza sostanziale.
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Cartabellotta variante Covid: «Allarmismo mediatico e politico eccessivo»
#varianteinglese: allarmismo mediatico e politico sproporzionato rispetto alle evidenze scientifiche.#COVID20
— Nino Cartabellotta (@Cartabellotta) December 21, 2020
Gli studi che finora ci hanno restituito queste informazioni sono preliminari e serve lavorare ancora per avere più informazioni in merito, comprese quelle sull’efficacia o meno del vaccino. Oggi sui vari giornali leggiamo molti titoli che provano ad affrontare la questione anche se poi, in effetti, la risposta non la possiede attualmente nessuno. Il tam tam mediatico che si è creato attorno alla faccenda ha spinto Nino Cartabellotta – medico e presidente della Fondazione GIMBE – a commentare quanto sta accadendo su Twitter: «#varianteinglese: allarmismo mediatico e politico sproporzionato rispetto alle evidenze scientifiche».
Quel «virus inglese» che non ha senso
Nella giornata di oggi – già ne avevamo parlato – La Repubblica ha sintetizzato e semplificato la questione scegliendo l’espressione virus inglese. Tutti ricordiamo chi per primo ha voluto geolocalizzare il virus, Donald Trump, chiamandolo virus cinese e ricevendo una miriade di critiche per questo. Le parole di Nino Cartabellotta hanno un senso se si pensa che, effettivamente, di evidenze scientifiche non ce ne sono ancora a sufficienza per parlare di un virus che porta a sviluppare sintomi più gravi o di un virus sul quale il vaccino non avrà efficacia. Questo è il punto: basta esagerare ed esasperare i concetti per riempire le pagine dei giornali. E lo stesso discorso vale anche per il mondo politico, in cui troppo spesso determinate fazioni abusano della paura per fare propaganda.