Le polemiche sulla «dieta Auschwitz» di Valentina Vignali

Ma come si fa, da personaggio pubblico qual è Valentina Vignali, a postare una frase tanto sciocca su Instagram? Anche perché la giocatrice di basket azzurra è una vera e propria influencer dei social network, da quasi due milioni di followers. Ieri, in una sua Instagram Stories, la ventisettenne cestista ha pubblicato un video controverso sul social network con in evidenza alcuni prodotti per tenersi in forma. La didascalia utilizzata per descriverli è «dieta Auschwitz»: la Vignali, infatti, ha scritto su Instagram: «La dieta Auschwitz non la faccio manco se mi pagate».

Valentina Vignali e la bruttissima battuta su Auschwitz

Una scelta assolutamente infelice: Valentina Vignali ha utilizzato una metafora legata alle immagini delle persone deportate nei campi di concentramento durante il periodo nazista, che venivano mostrate molto spesso in uno stato di dimagrimento avanzato. Il video, poi, è stato rimosso dalla giocatrice di basket, travolta da una valanga di critiche.

La polemica su Valentina Vignali arriva qualche giorno dopo all’esibizione, da parte di una ex militante di Forza Nuova, della maglietta con su scritto Auschwitzland, sfoggiata nel corso di un raduno di nostalgici del fascismo a Predappio. Ovviamente, lungi da noi pensare che Valentina Vignali possa aver avuto un qualche intento politico nella realizzazione della sua stories. Tuttavia, il fatto che abbia parlato con tanta leggerezza di un argomento così crudo, ci fa capire quanto – ormai – l’ironia macabra su momenti oscuri della storia dell’umanità sia sdoganata.

Le polemiche della comunità ebraica sul post di Valentina Vignali

Il primo a rendersi conto della gaffe di Valentina Vignali è stato Daniele Regard, della comunità ebraica di Roma: «Il problema non è solo la sua totale ignoranza becera – ha attaccato su Facebook -, ma che giovanissimi che la seguono leggano una cosa simile, banalizzandola. Ecco signorina Vignali, spero che le arrivi questo messaggio: ad Auschwitz le persone morivano di fame perché trattate peggio delle bestie. Erano lì per il solo fatto di essere considerate diverse. Lei non lo sa o forse lo sa ma è così idiota da usare Auschwitz per farsi pubblicità».

Le scuse di Valentina Vignali sono arrivate immediatamente, con tanto di rimozione del video incriminato. «Ho usato un termine improprio con leggerezza e mi spiace se è stato offensivo – afferma -. Sicuramente non era mia intenzione, dato che quest’estate invece che andare a Ibiza sono stata in Austria in vacanza a vedere tra tante cose anche i campi di concentramento». Ma il miglior suggerimento da dare alla cestista, dal momento che è considerata un esempio da tantissimi adolescenti, è quello di utilizzare meno leggerezza e di valutare con attenzione il suo ruolo di «esempio» nei confronti dei suoi followers.

FOTO: dall’account Instagram di Valentina Vignali

Share this article