Galli, perplessità sul vaccino russo: «Sarebbe una notizia fantastica ma senza dati è un annuncio giornalistico»

L'infettivologo del Sacco di Milano ha già sollevato i primi dubbi sull'annuncio di Putin

11/08/2020 di Ilaria Roncone

Dopo l’annuncio di Putin arrivano i primi pareri dall’Italia rispetto al vaccino già brevettato e somministrato a una delle figlie del leader russo. L’infettivologo del Sacco di Milano, Galli, ha espresso un parere chiaro: occorre aspettare i dati. E non si è risparmiato nemmeno qualche perplessità in merito alla questione, che se fosse confermata «sarebbe una notizia fantastica». I dubbi di Galli riguardano soprattutto le tempistiche, rispetto alle quali la Russia avrebbe fatto un salto in avanti notevole se paragonata alla sperimentazioni degli altri paesi.

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Galli sul vaccino russo: «Ora è annuncio giornalistico, occorre aspettare i dati»

«Finché non avremo dati confermati si tratta solo di un annuncio giornalistico. Sarebbe bellissimo se fosse vero, ma devo esprimere delle riserve fino a quando non avremo evidenze»: queste le parole con cui Massimo Galli ha accolto l’annuncio del vaccino russo dato oggi da Putin. Oggi il leader russo ha affermato che la Russia ha già annunciato un farmaco capace di prevenire l’infezione da coronavirus e che questo stesso farmaco sarebbe già stato somministrato a una delle figlie del presidente. Considerati anche i toni propagandistici dell’annuncio, Galli non rimarrà probabilmente il solo ad esprimere qualche dubbio in merito alla questione.

I dubbi di Galli sul vaccino coronavirus russo

Le perplessità di Galli sorgono in merito alle «modalità e caratteristiche per «l’approntamento di un vaccino che  sono diverse da queste, a meno che non siano stati resi noti tutti i dati necessari precedenti, sulla sicurezza e l’efficacia, di cui non ho notizia». Per ottenere un farmaco somministrabile e sicuro sotto tutti i punti di vista, ovvero ottenere un risultato valido, «si passa per una serie di fasi, almeno nei Paesi in cui si rispettano i trattati internazionali sulla sperimentazione, validazione e valutazione della tossicità potenziale di farmaci e vaccini». Il dubbio sollevato da Galli e riferito all’Adnkronos Salute, quindi, è che la Russia non abbia rispettato le tempistiche necessarie previste dai trattati internazionali.

(Immagine copertina: screen del programma L’Aria Che Tira)

 

 

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