Per Speranza, le prime dosi del vaccino anti-Covid arriveranno in Italia entro il 2020

Lo ha riferito il ministro della Salute al Senato

02/09/2020 di Gianmichele Laino

Le parole di Roberto Speranza davanti al Senato – a proposito delle misure urgenti in materia di lotta al coronavirus – sono senz’altro più ottimistiche rispetto a quelle di qualche mese fa. Il ministro della Salute, infatti, ha parlato anche di alcune dosi del vaccino entro 2020. Si tratta del prodotto Astrazeneca, quello prodotto sulla base degli studi dell’università di Oxford, che potrebbe essere disponibile in Italia entro la fine dell’anno solare.

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Vaccino entro 2020, le parole di Speranza al Senato

«Nelle ultime ore è stato reso definitivo il contratto tra la Commissione Europea e Astrazeneca – ha riferito Roberto Speranza -, quel contratto parte esattamente dall’intesa fatta da Italia, Germania, Francia e Olanda con questa azienda. Stiamo parlando di un candidato vaccino, quindi c’è bisogno di tutta la prudenza del caso, ma in questo contratto c’è scritto che le prime dosi se il vaccino dovesse essere confermato come sicuro, saranno già disponibili entro la fine del 2020».

Vaccino entro 2020, il ruolo della ricerca italiana

Nel discorso, il passaggio è stato cruciale, dal momento che il ministro della Salute ha insistito sulla priorità legata alla riapertura delle scuole e al sereno svolgimento dell’anno scolastico, nonostante l’emergenza coronavirus ancora attiva.

Ricordiamo che il vaccino a cui fa riferimento Roberto Speranza è uno dei due in cui l’Italia sta giocando un ruolo fondamentale. Infatti, il vaccino di Oxford vede la collaborazione dell’Irbm di Pomezia per il vettore e del Catalent di Anagni per l’infialamento. Logico, dunque, che il nostro Paese possa essere tra i primi a beneficiare di un lavoro eseguito in gran parte sul territorio nazionale, soprattutto dal punto di vista della ricerca e degli strumenti necessari a portare a compimento un percorso difficile.

Il ministro Roberto Speranza ha anche affermato che a breve verranno pubblicati tutti i verbali del comitato tecnico-scientifico: «Siamo trasparenti – ha sottolineato – e non abbiamo nulla da temere. In quei verbali non c’è scritto niente di eclatante».

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