Unioni civili, NY Times e Le Monde accusano le divisioni del PD per il rinvio

18/02/2016 di Redazione

Unioni civili,

lo stop al Ddl Cirinnà sulle unioni civili interessa anche due prestigiose testate internazionali come l’americano New York Times e il francese Le Monde. Il NY Times ha rimarcato il peso delle divisioni in Parlamento per il rinvio delle unioni civili, mentre Le Monde ritiene responsabili i giochi politici dei partiti in vista delle amministrative per l’ennesimo no al riconoscimento dei diritti dei gay.

UNIONI CIVILI NEW YORK TIMES

Il New York Times racconta sul suo sito lo stop subito dal Ddl Cirinnà in Senato. La testata americana evidenzia come il rinvio rischi di far naufragare il disegno di legge sulle unioni civili, alla luce delle divisioni suscitate tanto nei partiti, in particolare nel PD, quanto nell’opinione pubblica.
Il dibattito sul progetto di legge, in particolare sull’emendamento che permette al partner di una coppia omosessuale di adottare il figlio biologico dell’altro partner – ha diviso l’opinione così come lo stesso Parlamento, prevalentemente per linee ideologiche e religiose.
Il New York Times evidenzia come le divisioni all’interno del Partito Democratico abbiano favorito il rinvio.

Il presidente del Consiglio Renzi ha una maggioranza risicata in Senato, e il suo partito è diviso: in questo modo il supporto del Movimento 5 Stelle era fondamentale per approvare la normativa, condivisa dal premier. La decisione di posticipare il voto a settimana prossima darà tempo a Renzi di correggere la legge, forse cambiando o rimuovendo la controversa norma sull’adozione, oppure per cercare altri alleati nel Senato che permetterebbero l’avanzamento delle unioni civili.

Il New York Times sottolinea come l’Italia sia uno dei pochi Paesi occidentali a non riconoscere i diritti ai gay, e come la comunità omosessuale abbia espresso forte delusione sui social media dopo il rinvio sulle unioni civili.


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UNIONI CIVILI LE MONDE

Le Monde racconta il rinvio delle unioni civili al Senato rimarcando i diversi obiettivi politici perseguiti dai partiti.

Tutto sembrava esser iniziato bene dopo 60 riunioni in commissione. Sulla carta una maggioranza sembrava emergere anche sull’articolo più controverso, la stepchild adoption. Gli eletti del M5S hanno abbandonato il PD sul supercanguro, lasciando i parlamentari democratici di fronte alle loro responsabilità: far adottare la legge con le loro forze, ritirarla, o modificarla. Senza una soluzione, il PD ha preferito chiedere una pausa.

Le Monde giudica responsabile Matteo Renzi per il rinvio sulle unioni civili.

Lo stallo avrebbe potuto essere evitato se il presidente del Consiglio Matteo Renzi, segretario del PD, avesse messo più convinzione in questo progetto di legge, invece che lasciare i suoi senatori senza una direzione. Se i partiti in generale non avessero ceduto ai loro calcoli elettorali a qualche mese da importanti appuntamenti come le elezioni comunali di giugno e il referendum costituzionale in autunno. Gli alleati centristi del presidente del Consiglio, così come i suoi avversari, Lega Nord, Forza Italia, M5S, hanno rifiutato per puro calcolo elettorale di offrire un’ennesima vittoria politica a Matteo Renzi.

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