Unione Europea, il partito di Orbán sospeso dal Ppe

Era una decisione talmente annunciata, quella della sospensione di Fidesz dal Ppe, che sarebbe stata «concordata» tra i vertici di Bruxelles e il partito ungherese. Il partito del primo Ministro magiaro Viktor Orbán sarà ora sottoposto ad un monitoraggio da parte di alcuni rappresentanti della coalizione di centro destra all’interno dell’Unione Europea.

Unione Europea, il partito di Orban sospeso dal Ppe

Si tratta di una cacciata annunciata: da tempo il Partito popolare europeo (Ppe), ovvero il gruppo dell’europarlamento che racchiude i partiti liberali e di centrodestra, ragionava sul mantenere o meno una rappresentanza di euroscettici tra le loro fila. La decisione di sospendere il partito di Orban infatti non giunge come fulmine a ciel sereno, tanto da essere definita come «concordata» da entrambe parti. A far traboccare il vaso sarebbe stata l’intensa campagna anti-Juncker organizzata da Orbán all’interno dell’Ungheria negli scorsi mesi. Con 190 voti favorevoli e solo tre contrari, il gruppo europarlamentare ha sancito una volta per tutte che i suoi valori non coincidono con quelli promossi da Fidesz. Lo schieramento guidato da Viktor Orbán sarà quindi sottoposto al monitoraggio da parte di un collegio composto di tre probiviri che consegneranno direttamente alla presidenza del Ppe un report dettagliato.

Viktor Orbán fuori dal Ppe, ad aspettarlo c’era Salvini

Se la sospensione si trasformerà in una vera e propria espulsione, Viktor Orbán potrebbe non restare troppo a lungo senza alleanze. Ad aspettarlo ci sarebbe Matteo Salvini. Il leader del Carroccio da molti mesi corteggia il primo ministro ungherese. Il premier magiaro però, fino a questo momento, aveva sempre declinato ogni tipo di possibile alleanza. Pur ribadendo la «stima incondizionata» nei confronti di Matteo Salvini, ad ogni occasione ha rimarcato l’intenzione di Fidesz di mantenere il proprio posto tra le fila del Ppe. Ora lo scenario in vista delle elezioni europee di maggio, potrebbe radicalmente cambiare con Orbán che, nel caso di valutazione negativa dei probiviri, si troverebbe nella posizione di dover stringere altre alleanze. Una possibilità che darebbe nuovo vigore ad un’ipotetico “partito degli euroscettici” di cui sarebbero leader proprio i due amici: Orbán e Salvini.

(Credits immagine di copertina: © Attila Volgyi/Xinhua via ZUMA Wire)

 

 

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