Coronavirus, i timori dei lavoratori Unilever: «Questo è andato in giro per la fabbrica, perché dobbiamo entrare qui dentro?»

Inizia il turno del pomeriggio all’Unilever di Casalpusterlengo, ma gli operai sono davanti ai cancelli, timorosi di entrare. Il 38enne ricoverato in gravi condizioni a Codogno, contagiato dal coronavirus, lavorava qui dentro. Quando la notizia si è diffusa nel corso della giornata, i turnisti del pomeriggio hanno chiesto spiegazioni e si sono rifiutati di entrare prima di ricevere le opportune rassicurazioni. I cronisti che hanno raccolto le loro dichiarazioni all’ingresso della fabbrica parlano di una condizione di generale preoccuapazione.

LEGGI ANCHE > Coronavirus, salgono a 6 i casi di contagio in Lombardia

Unilever, i lavoratori si rifiutano di entrare a causa del coronavirus

«Questo qui è andato in giro per la fabbrica – dicono -, ha anche fatto la doccia. Perché dovremmo entrare lì dentro? Del resto, non produciamo roba indispensabile per il mondo. Stanno rimandando a casa i nostri figli, se ci fermiamo per un giorno non succede nulla». Da qualche minuto stanno andando avanti le trattative sindacali. I rappresentanti dei lavoratori sono entrati in fabbrica per chiedere spiegazioni e per avere istruzioni sul protocollo da seguire.

Come è stato fatto notare, intorno al 38enne in gravi condizioni si è sviluppato un vero e proprio focolaio per il virus, con altri 5 contagi tra le persone che hanno avuto contatti con lui. Per questo motivo, i lavoratori sono piuttosto scettici sulla possibilità di entrare in fabbrica. Nel frattempo, Unilever ha chiuso la mensa, che sarebbe in realtà il luogo principale dove avvengono i contatti tra i 500 lavoratori dello stabilimento. Ma gli spazi comuni sono moltissimi.

I lavoratori continuano a restare davanti ai cancelli. La situazione si fa sempre più complessa.

Share this article