Un solo tampone per essere negativi, la quarantena ridotta a 10 giorni
Le misure sono state decise dal ministro della Salute e dal Comitato tecnico-scientifico
12/10/2020 di Redazione
La linea di Roberto Speranza e del comitato tecnico-scientifico per fronteggiare la pandemia nei prossimi giorni sembra essere piuttosto chiara. Sono arrivati segnali di insofferenza da parte del sistema sanitario nazionale che, sebbene ancora pienamente operativo, inizia a essere in difficoltà per gli aumenti dei posti in terapia intensiva (non, comunque, come nella primavera scorsa) e, in generale, per l’aumento dei ricoveri. Nel prossimo dpcm saranno contenute delle misure specifiche che permetteranno ai contagiati di tornare negativi dopo un solo tampone, mentre la quarantena per i loro contatti si ridurrà a 10 giorni, dai 14 attualmente previsti.
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Un solo tampone per la negatività, quale sarà l’effetto
C’è un motivo ben preciso alla base della riduzione a un solo tampone per certificare la negatività. Mentre i protocolli, al momento, prevedono il doppio tampone per il ritorno alle attività normali, si è constatato tuttavia che l’attuale situazione – pur con i test aumentati fino a 130mila al giorno – viene assorbita sin troppo dall’esecuzione del doppio tampone di verifica, dilatando i tempi delle attese e inserendo un altro passaggio che, al momento, il sistema sanitario fatica a sostenere. Soprattutto in presenza di un gran numero di cittadini che vorrebbe effettuare il test, magari perché entrato a contatto con un positivo. Una situazione del genere permetterebbe uno smaltimento delle lunghe code ai drive-in per effettuare il test a cui abbiamo assistito in questi giorni, oltre al fatto di consentire al sistema sanitario nazionale un’attività più decisa per «andare a trovare» nuovi positivi, riducendo consequenzialmente le probabilità di contagio.
Quarantena ridotta a 10 giorni, perché?
Come in altri Paesi d’Europa, il ministro Roberto Speranza e il comitato tecnico-scientifico hanno valutato la riduzione della quarantena per coloro che sono entrati a contatto con positivi (e non, si faccia ben attenzione, per i positivi stessi) a 10 giorni. Si tratta di un modo per non paralizzare ulteriormente le attività, soprattutto quelle produttive chiamate a un ulteriore sforzo in un periodo che si annuncia di restrizioni e divieti.
Effetto laterale, ma comunque importante: la misura della negatività dopo un solo tampone e quella della riduzione della quarantena a 10 giorni potrebbe dare una boccata d’ossigeno anche al campionato di calcio, al momento caduto nell’impasse provocata dalla partita (non disputata) Juventus-Napoli. In questo modo, i tempi di recupero dei calciatori si accorciano, così come non sarà più necessaria la comunque dispendiosa procedura del doppio tampone.