Dal Viminale arriva l’obbligo di mascherina all’aperto per chi fa “attività motoria”

La circolare firmata dal Viminale obbliga l'uso della mascherina se si fa attività motoria mentre esenta chi fa sport

11/10/2020 di Ilaria Roncone

La disposizione del ministero è arrivata in una circolare firmata ieri sera: chi fa attività motoria all’aperto dovrà indossare la mascherina. Si tratta di una comunicazione che chiarisce ai prefetti le disposizioni approvate col decreto del 7 ottobre scorso. Frattasi, capo di Gabinetto, ha scritto che, per quanto riguarda l’utilizzo della mascherina, «esenta dall’obbligo di utilizzo solo coloro che abbiano in corso l’attività sportiva e non quella motoria, non esonerata, invece, dall’obbligo in questione».

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Mascherina attività motoria sì, attività sportiva no

Nella bozza del decreto che è circolata negli scorsi giorni si leggeva che tra le categorie esentate dall’utilizzo della mascherina all’aperto c’erano «i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva o motoria» ma, alla fine, nel testo pubblicato in Gazzetta ufficiale la dicitura è rimasta valida solo per chi pratica attività sportiva. Cosa vuol dire? Come viene definita dal ministero della Salute, l’attività motoria è «qualunque movimento determinato dal sistema muscolo-scheletrico che si traduce in un dispendio energetico superiore a quello delle condizioni di riposo»; per attività sportiva si intende invece «situazioni competitive strutturate e sottoposte a regole ben precise».

Non servirà la mascherina per correre all’aperto

Stando a quanto si leggeva, quindi, sembrava che correre o camminare al parco e per le strade cittadine dovessero implicare l’utilizzo della mascherina. Il Viminale ha precisato che jogging e footing rientrano tra le attività da svolgersi senza mascherina . Intanto Di Maio ha fatto sapere che le prime dosi del vaccino le dovremmo avere entro la fine dell’anno: «Dobbiamo superare e dall’inizio dell’anno prossimo inizieremo le vaccinazioni». A Mezz’ora in più su Rai Tre il ministro degli Esteri ha voluto tranquillizzare la popolazione: «A febbraio non eravamo assolutamente preparati, non avevamo niente, neanche come filiera produttiva. Adesso abbiamo un Paese che può avere delle disfunzioni, ma si è attrezzato e ha dimostrato di saper affrontare l’emergenza. Questo è un Paese che non deve essere troppo duro con sé stesso. Le terapie intensive sono attrezzate».

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