L’ultima autocertificazione che serve solo a spostarsi tra regioni
18/05/2020 di Gianmichele Laino
Dovrebbe essere l’ultima autocertificazione pubblicata sul sito del Viminale. Se da oggi, 18 maggio, i cittadini italiani non dovranno utilizzare più il modulo di autocertificazione per gli spostamenti all’interno della stessa regione (verso i luoghi di lavoro, per effettuare spese o acquistare farmaci, per andare a incontrare i congiunti o per altri casi di indifferibile urgenza), resta ancora l’obbligo di presentare il modulo per gli spostamenti tra regioni. Questi ultimi, infatti, non sono stati ancora ‘liberalizzati’, nel senso che per spostarsi da una regione all’altra sarà ancora necessario rispondere a quattro requisiti fondamentali: le comprovate esigenze lavorative, l’assoluta urgenza, la situazione di necessità e i motivi di salute.
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Ultima autocertificazione: è possibile scaricarla dal sito del Viminale
Il sito del ministero dell’Interno nel pomeriggio di ieri ha pubblicato l’ultima autocertificazione che prende in esame esclusivamente quest’ultima circostanza. La differenza consiste nell’indicazione degli spostamenti: deve essere individuato facilmente il punto di partenza (con l’indicazione della regione dalla quale inizia lo spostamento) e il punto di arrivo (con la regione in cui lo spostamento termina). Il sito del Viminale chiede ai cittadini, inoltre, di indicare che lo spostamento rientri «in uno dei casi previsti dai precedenti provvedimenti», laddove questi ultimi sono elencati in toto nei punti precedenti del modulo.
Restano comunque vietati gli spostamenti sia per le persone sottoposte a quarantena preventiva, sia per coloro i quali siano risultati positivi a un tampone per l’emersione della positività al coronavirus. Tutti gli altri cittadini italiani che non avranno esigenza di spostarsi da una regione all’altra, ma all’interno della stessa, potranno fare a meno delle autocertificazioni. È sempre consentito il rientro nel proprio domicilio, che tuttavia – una volta raggiunto – non può essere abbandonato almeno fino a quando non tornerà a esserci la libertà di spostamento che in Italia è prevista a partire dal 3 giugno, salvo nuove complicazioni o nuove indicazioni da parte delle autorità competenti.