Il glorioso ritorno dell’UDC

Tutto pronto per il glorioso ritorno dello scudo crociato (che in realtà non è mai scomparso) in parlamento. Sarà proprio l’Udc, che ha avuto un clamoroso riscontro elettorale alle ultime elezioni regionali in Calabria, a rendere nuovamente possibile una maggioranza per il governo Conte-bis, anche a costo dell’uscita dall’esecutivo di Italia Viva. I 18 senatori renziani, ieri si è aggiunto anche Tommaso Cerno, potrebbero non essere più decisivi per la tenuta di questo governo. La pattuglia di 10-12 responsabili, quasi tutti provenienti da Forza Italia, infatti potrebbe garantire la sopravvivenza dell’esecutivo guidato da Giuseppe Conte.

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Udc, il ritorno del simbolo per sorreggere il Conte-bis

E per formare un gruppo in senato hanno bisogno di un simbolo rappresentativo di almeno un senatore eletto. Quest’ultimo potrebbe essere Antonio De Poli che è stato eletto nel collegio uninominale in rappresentanza della lista Noi con l’Italia-Udc che si muoveva nel solco della coalizione di centrodestra. Successivamente all’elezione, Antonio De Poli si era trasferito nel gruppo di Forza Italia. Ora, potrebbe essere lui il ‘cavallo di Troia’ per la formazione di un nuovo gruppo in Senato che, in maniera molto simile ad Ala di verdiniana memoria, potrebbe prestare soccorso al governo in caso di numeri risicati per la maggioranza.

Dal momento che il senatore è stato eletto con l’Udc, il simbolo per la formazione del gruppo potrebbe essere proprio quello dello scudo crociato, quello che aveva raggiunto, a inizio anni Duemila, percentuali molto importanti sotto la guida di Pierferdinando Casini. Percentuali che gli avevano permesso di fungere da terzo blocco del Popolo delle Libertà e di diventare presidente della Camera.

Una strategia, del resto, non nuova. Proprio Matteo Renzi con Italia Viva aveva approfittato della disponibilità del simbolo del Partito Socialista italiano di Nencini per ottenere tutte le credenziali necessarie a formare un nuovo gruppo a Palazzo Madama. Insomma, chi di simbolo ferisce, di simbolo perisce.

Udc nuovamente protagonista dopo le elezioni in Calabria

Adesso l’Udc è pronto a rinascere a nuova vita, anche se con lo scopo di evitare le elezioni. In virtù del fatto che il suo simbolo, fortemente radicato in Calabria viste le personalità che venivano rappresentate nell’ultima tornata amministrativa regionale, aveva ottenuto un risultato significativo. Il partito, dopo la battuta di arresto segnata dalle regionali del 2014 con il mancato ingresso in Consiglio, è tornato di prepotenza a palazzo Campanella sfiorando il 7% dei consensi su scala regionale. Una base che tornerà utile a Giuseppe Conte, anche se in Calabria la lista sosteneva il candidato di centrodestra Jole Santelli, poi diventata presidente della giunta regionale.

Per una Italia Viva che va, c’è un Udc che ritorna. Rinnovato, per ogni stagione.

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