Turismo LGBTQ+ sicuro in Italia grazie al portale QueerVadis e al protocollo Diversity and Inclusion

I viaggiatori LGBTQ+ che vogliono essere sicuri del clima che troveranno in vacanza devono ricorrere a QueerVadis, che unisce tutte le strutture certificate con il protocollo Diversity and Inclusion

13/04/2021 di Ilaria Roncone

In Italia è nato Diversity and Inclusion, protocollo appositamente validato dall’organismo internazionale RINA per l’accoglienza LGBTQ+, che può essere richiesto e ottenuto – dopo il raggiungimento di una serie di standard – da alberghi, istituzioni, enti di accoglienza territoriali e tour operator. I turisti LGBTQ+ del nostro paese e di tutto il mondo possono scegliere tra una selezione di strutture e esperienze che garantiscono il rispetto della diversità in ogni sua sfaccettatura. Si tratta di “un protocollo che prevede formazione e consulenza lato marketing e ci sono azioni sul diversity rivolte al personale interno alla struttura e tutta una fase di interviste che facciamo prima di dare la certificazione e ogni anno, all’atto di confermarla”, ci ha spiegato il presidente dell’Associazione Turismo Gay e Lesbian Alessio Virgili. Tutte le strutture che verranno approvate e che otterranno l’attribuzione “QueerVadis Approved” verranno inserite all’interno della piattaforma QueerVadis.

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Su QueerVadis si possono trovare alberghi, locali e strutture gay friendly

C’è un’apposita sezione del portale QueerVadis in cui trovare gli hotel e le strutture italiane – intesi anche come associazioni, locali e posti per l’intrattenimento – approvate e che rispettano questo protocollo internazionale. «Il portale al momento è attivo ma ci sono ancora poche strutture dato che il protocollo è stato lanciato proprio ora, siamo in fase di implementazione. Per ora abbiamo iniziato con cinque strutture del gruppo Una Hotels», ci ha spiegato Virgili, sottolineando che per entrare nel protocollo occorre rispettare tutta una serie di «requisiti stabiliti dopo un’analisi e un confronto con diversi attori tra cui l’Associazione Internazionale del Turismo LGBT, quella italiana e una serie di associazioni per i diritti delle persone LGBT. La nostra sede italiana ha lavorato con quella americana e, alla fine, il lavoro è stato validato dall’ente di certificazione RINA».

Come funziona QueerVadis? «I turisti possono andare all’interno del portale QueerVadis e trovare tutte le strutture che sono state certificate e hanno la possibilità di lasciare delle segnalazioni all’interno della scheda della singola struttura. Un po’ come una sorta di review, possono trovare i dettagli della struttura e il tipo di certificazione che la struttura ha adottato. Anche i documenti relativi ai controlli annuali e tutto quello che la singola struttura fa e ha adottato per ricevere l’attestazione».

Ogni cliente potrà recensire il clima della struttura grazie a un QR Code

Recensire le strutture che sono state certificate e avere accesso a tutte le informazioni relative sarà molto semplice per i viaggiatori. Sul portale, infatti, ogni turista può valutare la qualità del soggiorno in tal senso utilizzando strumenti facili come la possibilità di inquadrare un QR Code: «Su QueerVadis possono andare tutte le persone LGBTQ+ che vogliono la sicurezza di trovare posti per viaggiare adatti. In particolare, nella struttura troveranno i label nella reception e durante le ricorrenze come la giornata mondiale dedicata al Pride oppure in quella del coming out troveranno fermaporte rainbow. Su ogni label verrà evidenziato non solo il bollino “QueerVadis Approved” ma anche un QRCode che rimanda al portale dove trovare maggiori informazioni e dove poter lasciare una recensione rispetto al loro soggiorno».

Ogni anno le strutture entrate a far parte del protocollo vengono monitorate attraverso le recensioni dei clienti («al monitoraggio partecipa anche il viaggiatore finale, quindi, perché è anche su queste opinioni che, ogni anno, basiamo gli interventi di miglioramento sulla struttura») e attraverso la sorveglianza del Comitato Scientifico dell’Associazione Italiana Turismo Gay and Lesbian, di cui fanno parte diversi esponenti della filiera turistica: «Una volta l’anno viene fatto un sopralluogo e, in base a diversi questionari e confronti con la stessa struttura – che mantiene dei registri per il monitoraggio di ciò che accade nella struttura -, si valuta se la struttura sta mantenendo i requisiti oppure no. Viene anche data la possibilità di progredire, considerato che abbiamo tre diversi livelli di attestazione per valutare l’ospitalità gay friendly».

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