Trump e la “fuga” nel bunker mentre i manifestanti protestavano fuori la Casa Bianca
01/06/2020 di Daniele Tempera
È un anno ricco di fotogrammi che passeranno alla storia questo 2020. Mentre il mondo continua a combattere contro l’epidemia da Covid-19, in USA non accennano a placarsi le manifestazioni contro la brutale fine di George Floyd dopo un fermo di polizia. Proteste che hanno toccato anche la Casa Bianca e che hanno costretto il Presidente Americano, nella notte di venerdì, a una storica “ritirata”. Mentre fuori impazzava la rabbia dei manifestanti, con scontri che hanno toccato anche il perimetro della residenza presidenziale, Trump sarebbe stato condotto dalla sicurezza in un “bunker speciale”, lo stesso usato per difendersi in caso di attacchi terroristici dopo l’11 settembre 2001.
Coronavirus, Riots, White House Siege: unfolding simultaneously in the US… And Trump is hiding from protest in underground bunker. pic.twitter.com/8exN1A0CKT
— Rula Jebreal (@rulajebreal) June 1, 2020
E le immagini dell’assedio sono davvero sorprendenti. Il presidente americano è violentemente contestato dai manifestanti per non aver affrontato lo scandalo dell’omicidio di George Floyd ed è incolpato di aver inviato messaggi gonfi d’odio a tutta la nazione, piuttosto che di riconciliazione.
Lo stesso Trump ha accusato l’amministrazione di Washington DC di non difendere adeguatamente la Casa Bianca, mentre in molti hanno visto come un segno lo spegnersi delle luci della residenza presidenziale nel corso delle proteste.
1 Giugno 2020 , le luci della #WhiteHouse vengono spente per la prima volta nella storia. Noi stiamo vivendo nella Storia #protest2020 #BlackLivesMatter #BLACK_LIVES_MATTER pic.twitter.com/9rdbtXb4Wr
— ṃєռєяṿѧ_ℓα∂у ℓσкι εvαηs (@twNeelmani) June 1, 2020
I “riots” vanno avanti in tutte le maggiori città americane da circa sei giorni, ma le proteste fuori dalla Casa Bianca hanno assunto immediatamente un connotato simbolico molto forte, con la rabbia dei manifestanti che è letteralmente esplosa nei dintorni della residenza presidenziale, mentre Trump accusava i democratici di non biasimare adeguatamente i dimostranti.
Una tensione che non accenna a diminuire, anche un virtù dei tweet al veleno del presidente che non ha esitato a identificare gli antifascisti come terroristi. L’ennesima miccia in un’America dove l’indignazione non sembra affievolirsi.