Trump annuncia il premio fake news e manda giù il sito dei Repubblicani
18/01/2018 di Redazione
Oggi il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, oltre a occuparsi di uno dei principali paesi al mondo, ha pensato bene (nel tempo libero che gli rimane, ovvio) di dare un premio “fake news” alla testata a lui più sgradita. Peccato però che così facendolo il sito che ospitava la trumpiana iniziativa, aperto dal Republican National Committee, ha crashato ed è andato down.
Ecco il tweet lanciato mercoledì sera
And the FAKE NEWS winners are…https://t.co/59G6x2f7fD
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 18 gennaio 2018
Sullo spazio linkato appariva (fino a qualche ora fa) la scritta: «Il sito è temporaneamente offline, stiamo lavorando per ripristinarlo. Riprova più tardi» e «Non ti preoccupare, lo stiamo rendendo di nuovo fantastico. Inizia da qui». Adesso sul sito appare al primo posto il giornalista del The New York Times Paul Krugman, seguito da testate autorevoli come la Cnn e il Washington Post. Tutte notizie che, secondo lui, sono fake news. In America gli errori e, in alcuni casi le inesattezze, vengono sempre ritirate e corrette dai giornali in questione. Non solo: automaticamente vengono anche sanzionati i giornalisti che hanno firmato il pezzo falso o errato. Gli Stati Uniti sono da sempre conosciuti per questa maniacale, professionale e giusta etica del giornalismo.
LE REAZIONI DOPO IL PREMIO FAKE NEWS DI TRUMP
L’annuncio di Trump è stato accolto con un po ‘di dispiacere alla luce di un’analisi ottima del Washington Post, pubblicata il 2 gennaio, secondo cui il presidente ha fatto 1.950 affermazioni false o fuorvianti nei suoi primi 347 giorni in carica. Il Comitato indipendente di tutela dei giornalisti (CPJ), che racchiude varie organizzazioni, ha invece steso la “Press Oppressors”, una lista di leader mondiali che cercano di limitare, e in alcuni casi di perseguitare, i giornalisti. Il CPJ ha riconosciuto Trump come il leader “dalla pelle più sottile” e gli ha conferito il premio “Overall Achievement in Undermining Global Press Freedom“.
(Credit Image: © Bruce R. Bennett/The Palm Beach Post via ZUMA Wire)