Treni, verso i posti dimezzati anche sui regionali

I treni regionali dovranno sottostare alle stesse regole che valgono per quelli veloci

05/08/2020 di Ilaria Roncone

Ben presto ci sarà «il distanziamento sui treni in un decreto ministeriale»: questo è quanto ha detto Speranza. Il ministro ha chiarito alla Camera quali saranno le prossime mosse in ambito trasporti precisando perché c’è differenza tra treni e aerei – questi ultimi hanno un «sistema di ricambio d’aria che consente un livello di sicurezza anche senza gli evidenti limiti di distanziamento» -. Il Comitato tecnico-scientifico ha reso noto che ci sarebbe l’intenzione di limitare i posti al 50% massimo per ogni carrozza anche per quanto riguarda i treni regionali.

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Nel nuovo Dpcm solo 50% dei posti occupati anche nei regionali

Il nuovo Dpcm non solo confermerà l’obbligo di distanza di un metro nei luoghi chiusi ma, stando a quanto sta maturando il Comitato tecnico-scientifico, porterà anche sui regionali la il limite della metà dei posti vendibili per ogni convoglio così che ci sia garanzia di mantenimento del distanziamento sociale. Speranza ha spiegato che «l’ordinanza non è legata solo alla vicenda dei treni ma al rispetto delle regole essenziali e i termini dell’ordinanza verranno confermati nel Dpcm che approveremo. Da parte mia dico che ogni scelta restrittiva comporta dei costi e dei disagi, ma dobbiamo rispettare i tre principi fondamentali: uso mascherine, distanziamento di almeno un metro e lavaggio delle mani».

Eccezioni come gli aerei

A queste tre e ferree regole che vanno mantenute nei luoghi chiusi può esserci un’eccezione purché venga stabilita dal Comitato tecnico-scientifico che «riconosca dei protocolli di sicurezza, esattamente come avvenuto per le compagnie aree, dove il sistema di ricambio d’aria consente un livello di sicurezza anche senza gli evidenti limiti di distanziamento». Speranza ha sottolineato come siamo – attualmente – uno dei paesi che «meglio sono riusciti a contenere il virus. Nei giorni scorsi il Centro europeo per il controllo delle malattie Ecdc ha indicato l’incidenza del virus su 100mila abitanti: l’Italia ha 5,7, la Germania 8,4, la Francia 19, Spagna 53,6 e la Romania a 75,1. L’Italia è dunque qui il Paese meglio collocato».

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