Travaglio difende la Raggi sui rifiuti: «Zingaretti quando si vergogna?»

09/07/2019 di Redazione

È ufficialmente partito il derby dei rifiuti a Roma, incendiato dai video davanti agli impianti di Aprilia fatti da Virginia Raggi. C’è chi sta con la sindaca e attribuisce tutte le colpe a Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio colpevole di non aver varato un piano organico sui rifiuti. C’è chi invece risponde scaricando le responsabilità sul primo cittadino di Roma che, in questa fase, invece di collaborare non fa altro che alimentare la polemica. Oggi anche Travaglio difende Raggi.

Travaglio difende Raggi, le parole del direttore del Fatto Quotidiano

Dopo aver incassato la (tardiva) solidarietà di Luigi Di Maio, infatti, la sindaca di Roma si prende tutto l’editoriale del direttore del Fatto Quotidiano. L’invito di Marco Travaglio è esplicito: «Zingaretti invita la Raggi a vergognarsi. E lui quando si vergogna?».

Si tratta della fase finale di un lungo editoriale che evidenzia tutte le mancanze della giunta Zingaretti, in ritardo sull’aggiornamento del piano rifiuti e responsabile di non aver garantito alla città la soluzione del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti. Sarebbero due delle tre fasi del ciclo dei rifiuti che spetterebbero alla Regione, mentre di competenza del comune dovrebbe essere soltanto la raccolta.

Travaglio difende Raggi e attacca Zingaretti

Travaglio scarica tutte le responsabilità sulla giunta Zingaretti, affermando che non sarebbero state rese operative diverse discariche, che si è sempre preferito fare accordi costosi con le altre Regioni d’Italia e con altri Stati europei che si prendono i rifiuti di Roma, che – per evitare di turbare la quiete dei rispettivi collegi con la costruzione di nuove discariche e impianti di trattamento – si accontentano degli impianti approssimativi che sono in funzione in questo momento.

L’emergenza rifiuti, dunque, sarebbe tutta colpa di Zingaretti. Peccato che Travaglio non evidenzi che anche nella prima fase del ciclo dei rifiuti, quella della raccolta di responsabilità del Comune, Roma ha fatto registrare dei problemi. Rientrano in questa prima fase, ad esempio, le responsabilità sui cassonetti insufficienti e in dismissione, sui cicli di raccolta che molto spesso non vengono completati. Per non parlare della scarsa attenzione e manutenzione destinata agli impianti di raccolta e smaltimento presenti nelle città che – quando vanno in blocco o se, peggio, vengono incendiati – devono essere monitorati dal comune.

Insomma, non si può fare uno scaricabarile di queste proporzioni attribuendo agli uni o agli altri le responsabilità di un’emergenza. Quando questa c’è, va affrontata con concertazione e collaborazione. La Regione ha emesso un’ordinanza che il comune ha accolto con scetticismo e polemica. Perché non mettere da parte le armi della politica e risolvere i problemi dei cittadini?

(Foto Zumapress da archivio Ansa: Daniela Parra Saiani / Pacific Press via ZUMA Wire)

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