L’evento della settimana: Travaglio dice che Conte sbaglia

Il direttore de Il Fatto Quotidiano reputa errato il passo indietro sugli spostamenti a Natale

12/12/2020 di Enzo Boldi

Era già accaduto alla fine del mese di ottobre, in occasione del Dpcm dell’epoca. Ma questo passò in cavalleria, superato dallo scorrere degli eventi. Per questo motivo l’editoriale pubblicato oggi su Il Fatto Quotidiano è un evento più unico che raro: Marco Travaglio dice che Conte sbaglia. E no, non parla dell’allenatore dell’Inter, ma proprio del Presidente del Consiglio. Il casus belli è il passo indietro (per il momento solo nelle intenzioni, non ancora effettivo) sugli spostamenti tra Comuni nei giorni delle feste di Natale.

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Allo stato attuale delle cose, l’ipotesi di cancellare il divieto di spostamenti tra Comuni a Natale, Santo Stefano e Capodanno è solo sulla carta. Il capo del governo, infatti, ha rilanciato un’apertura che – però – ha trovato molte barriere all’interno dell’esecutivo. Anche gli esperti del Comitato Tecnico-Scientifico hanno espresso perplessità, per usare un eufemismo. Sta di fatto che l’argomento dovrebbe essere discusso e deciso nei prossimi giorni (anche perché il Natale è prossimo), anche con un passaggio in Parlamento.

Travaglio dice che Conte sbaglia sugli spostamenti a Natale

Insomma, tutto è ancora in cantiere. Ma Travaglio dice che Conte sbaglia per tre motivi: «Uno vitale, gli altri due futili. Quello vitale riguarda il sicuro aumento di morti e contagi a causa di quella concessione demagogica». Insomma, secondo il direttore de Il Fatto Quotidiano, la mossa del Presidente del Consiglio è intrisa di demagogia. Ma non finisce qui: «I motivi futili sono politici. Primo: un premier che fissa una regola, la spiega agli italiani e poi la cambia in corsa mentre la gente si organizza per rispettarla, perde credibilità e si espone agli strali dei professionisti del ‘Covid governo ladro’ quando la curva risalirà. Secondo: dà l’impressione di piegarsi ai diktat di chi lo sta ricattando».

Ricatti, racket e pizzo

E proprio su quest’ultimo aspetto Marco Travaglio utilizza dei termini che sono poco consoni alla situazione e che rimandano ad altre situazioni e condizioni: «Il racket è un crimine, ma pagare il pizzo è peggio di un crimine: è un errore». Termini e concetti che non hanno bisogno di spiegazioni, con allusioni alquanto evidenti.

(foto di copertina: da Otto e Mezzo, La7)

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