Traghetti sullo stretto di Messina, arrestato il sindaco di Villa San Giovanni

Al centro dello scandalo ci sarebbe la Caronte&Tourist, società di servizi di traghettamento lungo lo stretto di Messina nata dalla fusione delle due compagni principali che monopolizzavano il servizio, ma le indagini avviate dalla Procura di Reggio Calabria si allargano. Tra le misure cautelari messe in atto, anche i domiciliari per Giovanni Siclari, fratello del senatore di Forza Italia Marco e sindaco di Villa San Giovanni.

Traghetti sullo stretto di Messina, arrestato il sindaco di Villa San Giovanni

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Il sindaco di Villa San Giovanni è stato portato via dai carabinieri mentre lavorava in commissione consiliare. L’arresto di Giovanni Sinclari è stato messo in atto all’interno delle indagini della Procura di Reggio Calabria che vuole appurare la corruzione di appalti per quanto riguarda la gestione dei piazzali necessari e fondamentali per svolgere il servizio di traghettamento lungo lo stretto di Messina. Servizio quasi monopolizzato dai traghetti della Caronte&Tourist, società nata nel 2003 dalla fusione delle due rivali Tourist Ferry Boat della famiglia siciliana Franza, e la Caronte, in origine posseduta solo dalla famiglia Matacena e con sede a Villa San Giovanni. Si stima che la holding abbia un fatturato annuale che supera i 200milioni di euro l’anno, è leader anche nei collegamenti con tutte le isole minori siciliane (Eolie, Pelagie, Egadi) e Porto Empedocle.

La holding quindi avrebbe gestito a proprio piacimento e vantaggio la gestione dei piazzali, anche con soldi pubblici e appalti truccati. Tra gli arrestati infatti figura infatti anche il presidente della Caronte, Nino Repaci insieme all’amministratore delegato Calogero Famiani. Disposti gli arresti anche per il geometra Giancarlo Trunfio dell’Ufficio Tecnico del Comune, per il vigile urbano, Vincenzo Bertuca e l’Ingegnere Francesco Morabito, capo dell’Urbanistica. Ma ci sarebbero anche altre sei persone destinatarie di misure cautelari con accuse che vanno dalla corruzione, all’abuso di ufficio, alla turbativa d’asta fino al falso in atto pubblico. Per ora figura anche un indagato, la cui identità non è per ora stata rivelata, per concorso esterno in associazione mafiosa.

(credits immagine di copertina: ANSA/DOMENICO TROVATO)

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