Raganello, Aliperta condanna: «Evento prevedibile, questa tragedia si poteva evitare»
21/08/2018 di Gaia Mellone
Il parere del presidente dell’Ordine dei geologi calabresi Alfonso Aliperta suona come una condanna pesantissima: «Questa tragedia si poteva evitare». In questi giorni infatti nella zona c’era “allerta gialla“, che avverte gli escursionisti del rischio e della pericolosità del percorso. Il geologo condanna: «Una zona di questo tipo non può essere lasciata alla fruizione senza controllo di chi pensa di andare a fare una scampagnata».
Una tragedia evitabile, «bastava monitorare»
Il geologo Aliperta parlando con i giornalisti della tragedia del torrente Raganello in Calabria ha definito l’evento come «prevedibile» e quindi evitabile. «È una tragedia che si poteva evitare facendo monitoraggio e informazione e tenendo presente che quello non è un sito per scampagnate ma una zona che presenta notoriamente diversi pericoli». Un’escursione difficile e per persone esperte. La domanda è se l’avvertimento fosse davvero visibile ai visitatori o meno. Molti hanno lamentato che il percorso fosse aperto a chiunque, insomma «non è un’area per dilettanti, andare in questi posti non è come andare all’acquapark» ha affermato chiaramente Aliperta. Il geologo ha poi sottolineato che proprio per le sue difficoltà naturali «una zona di questo tipo non può essere lasciata alla fruizione senza controllo di chi pensa di andare a fare una scampagnata».
LEGGI ANCHE >Torrente Raganello, tra le vittime una guida che fu soccorritore a Rigopiano
Una tragedia evitabile, un procedo insidioso aggravato dal maltempo
Il percorso di escursione presenta delle impervie, e si conoscono; il brutto tempo di questi giorni ha aggravato il bilancio della tragedia, ma anche questo era prevedibile. « In Calabria e nelle regioni meridionali sono molto frequenti le ‘bombe d’acqua‘ – spiega – ovvero un acquazzone tardo estivo che riversa grandi quantità di acqua in aree molto localizzate». Nulla di strano o di inusuale perché, continua Aliperta, «è un fenomeno che in estate ci aspettiamo e, quando succede, i tempi di corrivazione (cioè il tempo che impiega una particella d’acqua ad arrivare da monte a valle) sono molto rapidi». Certo, il meteo sfugge al controllo umano, ma il calcolo no: «Se a questo si aggiunge la sorta di ‘imbuto’ in corrispondenza del ‘Ponte del diavolo’ del Raganello, la situazione degenera le conseguenze che purtroppo conosciamo». Con un po’ di monitoraggio forse, adesso non si starebbe facendo il bilancio di una tragedia.
Una tragedia evitabile, «c’era allerta gialla»
Proprio per segnalare il rischio di incidenti era stata diramata l'”allerta gialla” che, spiega Aliperta, avvertiva che «la giornata non era indicata per questo tipo di escursioni» eppure «c’erano comunque persone nelle gole del Raganello, che sono valli profonde con tratti molto stretti e fianchi di roccia calcarea». L’allerta è stata ignorata, o sottovalutava. Aliperta infatti coglie l’occasione per sottolineare e «ricordare a tutti che con l’allerta gialla ci possono anche essere morti». E purtroppo, ci sono stati.
LEGGI ANCHE >La tragedia del torrente Raganello, escursionisti travolti: 10 morti
(Credits immagine di copertina: ANSA/ FRANCESCO ARENA)