Torino, i 5 stelle si rivoltano contro Appendino per il suo portavoce
07/05/2018 di Redazione
Il conferimento della consulenza al portavoce della sindaca Luca Pasquaretta per il Salone del Libro dell’anno scorso «è stato inopportuno, alla luce del ruolo rivestito allora e tutt’oggi dallo stesso Pasquaretta». Così il gruppo M5s al consiglio comunale di Torino in merito alle richieste di comunicazione sull’incarico. Si tratta di una rivolta dei consiglieri 5 stelle non da poco contro la sindaca di Torino Chiara Appendino.
«Fermo restando le verifiche sul profilo di legittimità e legalità dell’incarico ricevuto, su cui, apprendiamo dagli organi di informazioni, le forze dell’ordine stanno acquisendo della documentazione, e delle quali attendiamo gli sviluppi», il gruppo consiliare «ritiene – è il testo completo della nota diffusa da M5s – che sia stato inopportuno il conferimento di detto incarico soprattutto alla luce del ruolo rivestito allora e a tutt’oggi dallo stesso Pasquaretta».
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Cosa è successo esattamente? Questa mattina – riporta Repubblica – gli uomini della polizia giudiziaria sono andati negli uffici comunali per acquisire materiale sulla consulenza da 5 mila euro svolta dal portavoce della sindaca Appendino per il presidente della fondazione per il Libro, Massimo Bray. I militari, che si sono presentati in borghese, sono saliti al quarto piano, hanno recuperato la documentazione relativa al via libera alla collaborazione e quella sugli orari di servizio di Luca Pasquaretta. Pasquaretta al momento non risulta indagato. La sua prestazione è stata subito pagata, a differenza di migliaia di altre fatture di fornitori dell’ente che organizzava il Salone del Libro, ente oggi in liquidazione. Diversi 5 stelle ritengono il pagamento di questa prestazione inopportuna. Proprio per le difficoltà dell’ente, dato che Pasquaretta era già pagato dal Comune.
(Foto: ANSA / ALESSANDRO DI MARCO)