Toninelli risponde ai manifestanti di Torino: «Nessun rispetto per chi ha lasciato problemi giganteschi da risolvere»

10/11/2018 di Redazione

Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha voluto rispondere su Facebook ai 40mila manifestanti torinesi che si sono riuniti in piazza Castello per dire sì alla Tav e sollevare i numerosi problemi che sta vivendo il capoluogo piemontese.

L’esponente del Movimento 5 Stelle ha detto di rispettare i manifestanti, anche se non ha intenzione di prendere lezioni “da chi ha lasciato solo problemi giganteschi da risolvere“.

Toninelli rispetta i manifestanti ma critica i predecessori

In un lungo post, il ministro delle Infrastrutture ha scritto:

Massimo rispetto per chi manifesta, ma nessuna lezione da chi ha lasciato solo problemi giganteschi da risolvere. L’unica loro ancora di salvezza elettorale è far credere alla gente che il M5S sia fatto di soli no. Certo, dire no al loro modo di fare è l’essenza stessa del nostro impegno di governo. E questo è ovvio. Poi c’è il nostro segno del cambiamento, fatto di quei tanti sì che in questi pochi mesi abbiamo già dato. Solo nel mio ministero abbiamo detto sì a un massiccio piano di monitoraggio dello stato di salute delle nostre infrastrutture.
Sì alla riforma del codice degli appalti. Sì a risorse in più per migliorare le linee ferroviarie, per costruire nuove metro nelle città e permettere ai comuni di predisporre nuovi tram. Abbiamo lavorato, e stiamo ancora lavorando, per far risollevare Genova dopo la tragedia del crollo del ponte Morandi, con uno dei più importanti piani di stanziamenti mai realizzato per casi simili. Abbiamo detto sì all’istituzione della nuova Agenzia nazionale per la sicurezza che si occuperà di ferrovie, infrastrutture stradali e autostrade (Ansfisa) per sanare le mancanze di controlli del sistema precedente. E abbiamo anticipato il piano di investimenti per la manutenzione straordinaria dei viadotti che collegano il centro Italia (con la A24 e la A25) e che sono ammalorati.
Ancora, abbiamo sbloccato i fondi per costruire nuove piste ciclabili; abbiamo detto sì all’obbligo di sistemi anti abbandono sui seggiolini auto, e alla ricognizione delle strade provinciali. Abbiamo risparmiato soldi pubblici rescindendo il contratto per l’Air Force Renzi e abbiamo avviato il procedimento di decadenza della convenzione di Aspi, un contratto capestro scritto ai danni dei cittadini. Il MoVimento 5 stelle e il Governo del cambiamento non sono contro le grandi opere, ma danno la priorità ai tanti sì necessari che servono per la manutenzione dell’esistente, per mettere in sicurezza il nostro territorio, e perché non avvengano più tragedie come quelle di Genova, di Andria, di Viareggio o delle regioni piegate pochi giorni fa dal maltempo. Tutte queste azioni, insieme, sono la grande opera in cima ai nostri pensieri, il grande intervento a cui diamo priorità e su cui stiamo concentrando il nostro impegno.

Anche la sindaca di Torino Chiara Appendino ha dedicato un lungo post ai suoi concittadini:

Questa è la porta dell’ufficio della Sindaca di Torino: è aperta e sempre lo resterà. Abbiamo sempre ascoltato tutti e continueremo a farlo. E l’ascolto è proprio una delle cifre che da subito ho voluto caratterizzasse questa Amministrazione, convinta che le divisioni di questo periodo storico nascano proprio da territori e comunità che per anni hanno provato a dialogare con Istituzioni divenute sorde.
Oggi, in piazza Castello – al netto delle diverse sensibilità politiche – sono state sollevate delle critiche, che accolgo, ma c’erano anche molte energie positive. Sono stati proposti alcuni punti per il futuro della Città che sono in buona parte condivisibili, anche perché rispecchiano ciò che come Amministrazione abbiamo fatto fino ad oggi e ancora intendiamo fare nei due anni e mezzo di mandato che abbiamo davanti a noi. Sono pronta a discuterne già dalla settimana prossima e ad instaurare un dialogo costruttivo sulla Torino di domani, anche con chi ha una visione diversa dalla nostra. Un dialogo aperto, sincero, trasparente. Aspro, se serve. Ma vivo e sano. Nel pieno rispetto di tutte le opinioni.La porta è aperta.

(Foto credits: Ansa)

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