TikTok in Russia permette di vedere solo vecchi contenuti prodotti nel paese

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TikTok ha agito creando una splinternet, ovvero una frammentazione della rete globale, grazie alla quale in Russia si vedono solo contenuti selezionati

Attualmente tutti i contenuti che non sono stati prodotti in Russia non possono essere visualizzati dagli utenti nel paese. E tutti i contenuti caricati precedentemente da account nazionali stanno rimanendo online, compresi i video fatti da tutte quelle testate (Sputnik e RT in cima) che sostengono lo stato e sono suo mezzo di propaganda. Oltre al divieto di livestreaming e di pubblicazione di altri contenuti – che molti tiktoker hanno denunciato negli scorsi giorni – TikTok in Russia ha bloccato ogni contenuto che non russo e che è stato caricato dopo un certo momento.



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I limiti di TikTok in Russia: la creazione di una splinternet

Questa è una guerra che – come abbiamo visto molto bene nell’ultimo periodo – procede anche a forza di stoccate social. Ecco che, allora, l’accesso dei russi ai contenuti interni al paese e esterni al paese è stato gravemente ridotto anche sul piano di TikTok. Cosa sta succedendo ai contenuti non russi per gli utenti TikTok in Russia lo ha spiegato bene l’organizzazione no-profit con sede nell’UE Tracking.exposed e il cui scopo è studiare la profilazione e il tracciamento degli utenti in rete.



Come riporta il Guardian, Tracking.exposed parla di un tentativo di TikTok di create una splinternet – una frammentazione della rete che può essere causata da diversi fattori, in questo caso le questioni politiche e la guerra in corso – all’interno della piattaforma globale. Si tratta della «prima volta che una piattaforma globale di social media divide la disponibilità di contenuti su tale scala».

Provando a utilizzare indirizzi IP russi per vedere cosa succede all’atto di accedere a video non russi, la ONG ha registrato che account come quello dell’Organizzazione Mondiale della Sanità o quello che conta più follower al mondo (la tiktoker Charli D’Amelio) risultano essere tra quelli inaccessibili. Solo la scorsa domenica TikTok aveva annunciato la volontà di non mettere in pericolo i propri dipendenti e utenti russi considerati i rischi di gravi sanzioni penali, chiarendo l’intenzione del servizio di essere «sollievo e connessione umana durante un periodo di guerra». Ben lontano, quindi, dall’utilizzo che in moltissimi hanno provato a fare – ovvero documentare quanto sta accadendo nel conflitto con l’Ucraina -.



Domenica, TikTok ha detto che non voleva mettere i suoi dipendenti o utenti russi a rischio di gravi sanzioni penali, in quanto ha descritto il servizio come una fonte di “sollievo e connessione umana durante un periodo di guerra”. TikTok è la decima app più popolare in Russia. Alcuni account di media affiliati al governo russo, comunque, hanno cominciato ad essere etichettati per chiarire quel legame.