Anche una tigre risultata positiva nello zoo del Bronx

06/04/2020 di Redazione

Nadia è una tigre malese che vive da tempo nell zoo del Brox, a New York City. La tigre positiva al coronavirus potrebbe non essere l’unico caso all’interno della struttura, visto che altri sei grandi felini mostrano sintomi coerenti con la malattia: si tratta di una dichiarazione resa dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti nella giornata di domenica 5 aprile.

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Tigre positiva al coronavirus in uno zoo di New York

Dal momento che lo zoo è chiuso dal 16 marzo in virtù delle misure straordinarie prese in seguito al diffondersi dell’epidemia di coronavirus anche nella Grande Mela, l’unica spiegazione plausibile potrebbe essere quella del contagio causato da un operatore dello zoo positivo al Covid-19, la cui identità, tuttavia, al momento resta ignota. La tigre del Bronx non è l’unico caso di animale risultato positivo al coronavirus dopo un contatto umano. Tuttavia, gli studi più recenti affermano che se è vero che i felini possono ammalarsi in seguito a un contagio da essere umano, questi ultimi non possono invece trasmetterlo e non possono fungere da vettori.

Tigre positiva a New York, lo stato degli altri animali dello zoo

Nadia, tigre malese di quattro anni, ha fatto il test lo scorso due aprile. Tra i sospetti positivi ci sarebbero anche due tigri siberiane e tre leoni africani che hanno avuto tosse e perdita di appetito: su di loro il test non è stato ancora effettuato. Non ci sono evidenze che possano far pensare che tigri e leoni sono più sensibili al coronavirus rispetto ad altri animali. Nessuno degli altri grandi felini dello zoo (tranne i sei elencati) – tra cui leopardi delle nevi, ghepardi, un leopardo nebuloso, un leopardo dell’Amur e un puma – mostra sintomi.

La situazione all’interno dello zoo del Bronx, tuttavia, resta da monitorare, soprattutto per evitare che il contagio possa diffondersi anche tra gli altri ospiti della struttura. A New York l’emergenza coronavirus, che sta devastando la popolazione dal punto di vista umano prima di tutto, sembra non poter risparmiare neanche gli animali domestici e non che vivono all’interno della megalopoli.

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