The Eddy, recensione della serie diretta dal regista di La La Land su Netflix

The Eddy non è la serie di Damien Chazelle, che ne ha curato la regia solo dei primi due episodi. La storia è stata creata e sceneggiata da Jack Thorne, una delle penne migliori della Gran Bretagna e recentemente autore di Queste Oscure Materie, ma a cui i fan di Harry Potter non perdonano ancora oggi il sequel teatrale “La Maledizione dell’Erede”. Dopo questa precisazione d’obbligo e dopo  aver visto in anteprima lo show possiamo dire che è molto diverso dai tanti prodotti originali offerti da Netflix. The Eddy è l’equivalente di cinema autoriale trasposto nel formato del piccolo schermo.

The Eddy
The Eddy, elliot e la figlia

The Eddy non è La La Land, ma neppure Whiplash. Questo è un prodotto molto diverso da quanto realizzato precedentemente da Damien Chazelle, che realizza un’opera corale in cui i protagonisti sono coloro che ruotano attorno al jazz club The Eddy gestito da Elliot. Nei primi episodi diretti dal premio Oscar vediamo come sarà la struttura narrativa, con il jazz grande protagonista nell’accompagnare in modo organico il racconto delle vite di Elliot, della figlia Julie, la ex Maja che continua comunque a cantare nel suo locale e degli altri protagonisti. La regia con una camera a spalla utilizzata da Damien Chazelle è il mezzo con cui l’autore ci trascina nelle viscere del racconto, senza mai staccare lo sguardo e avvolgendo i protagonisti.

Un’opera in cui viene inserita anche la parte crime, con il socio di Elliot che viene ucciso e lui diventa il primo sospettato. Una Parigi multi etnica come solo lei sa essere è la location perfetta, anche perché nella Capitale Francese più che al pub la sera si va nei caveau jazz ad ascoltare musica. La serie ha quindi la grande capacità di raccontare in profondità i personaggi e trascinarci in modo empatico all’interno delle loro vite. La musica è la grande protagonista, ma nella misura in cui da sola non raggiungerebbe la stessa armonia e deve perciò fondersi con il contorno.

La musica che ascoltiamo in The Eddy è frutto dell’amore di ogni singolo protagonista per il jazz e sembra raccontarci in ogni nota una storia. Damien Chazelle e Jack Thorne, ma anche gli altri tre registi che si sono susseguiti durante gli episodi sono riusciti nel difficile compito di unire musica e parole regalandoci una piccola perla. Un santuario del Jazz in cui la fondamentale colonna sonora è  stata curata da Randy Kerber e Glen Ballard.

The Eddy
The Eddy

Detto della regista passiamo al cast, che potrebbe essere sconosciuto ai più ma che certifica come siamo davanti ad un prodotto autoriale di primissimo livello. Il protagonista André Holland è Elliot Udo, proprietario di The Eddy, mentre direttamente dal film capolavoro Cold War ritroviamo Joanna Kulig nei panni di Maja. La giovanissima Amandla Stenberg è Julie, Tahar Rahim è Farid, mentre Leïla Bekhti è Amira.

Non è una serie per tutti, vista anche la durata monstre degli episodi da oltre un’ora, ma è un prodotto a cui tutti  vorranno dare una chance. Da oggi 8 maggio disponibile con 8 episodi su Netflix.

Share this article
TAGS