Il nuovo test per ottenere la cittadinanza italiana
05/12/2018 di Gaia Mellone
Il test di lingua per ottenere la cittadinanza italiana, esisteva già. Era previsto come requisito per ottenere un visto CE – permesso di soggiorno a lunga permanenza – ed era disciplinato dal decreto del ministro dell’interno 4 giugno 2010, e stabiliva che fosse sufficiente il raggiungimento del livello A1, il penultimo secondo il quadro comune di riferimento europeo per la conoscenza delle lingue approvato dal Consiglio d’Europa ma venne abolito poi sotto la legislatura Monti. Il decreto sicurezza lo ha ripristinato, con un emendamento dei parlamentari leghisti Simona Pergreffi e Daniele Belotti con una piccola ma sostanziale modifica: ora si richiede uno standard molto più alto: il livello richiesto ora è il B1.
Per diventare cittadini italiani occorre il B1 in lingua
Non basterà più essere coniuge di un italiano o risiedere in Italia da almeno 10 anni. Se lo straniero vuole diventare cittadino italiano, deve superare un test di conoscenza della lingua italiana. Gli enti certificatori riconosciuti dallo Stato sono la Società Dante Alighieri, l’Università per Stranieri di Siena, l’Università degli Studi Roma Tre e l’Università per Stranieri di Perugia.
Il test per la lingua italiana realizzato dall’università per stranieri di Perugia
Online è stato diffuso quello realizzato dall’università perugina, e si legge che la parte forse più consistente dell’esame è composta da testi che descrivono uno scenario, con allegate delle risposte multiple sul significato del testo riportato. Si tratta di estratti da diversi giornali italiani. C’è il caso di Catia e Kristina, che vengono prese in giro da un tassista romano che si approfitta della loro non conoscenza delle strade della capitale per fare un largo giro per portarle in albergo. Oppure c’è Olga, che ha stordito un gioielliere offrendogli un caffè per il suo compleanno.
Poi, la struttura del test si modifica. Abbiamo ora Valeria, Rita e Ornella: tutte e tre amano fare spese ma descrivono le diverse modalità con cui lo fanno. Lo straniero deve confrontarle e capire quale delle tre «spenda il denaro senza pensarci troppo». Poi bisogna selezionare quali frasi rispecchiano il significato del testo su Dina e Antonello «Poveri ma innamorati». Infine, ci sono delle frasi da completare con un verbo, avverbio o locuzione suggerita tra le risposte a scelta multipla. Infine, delle domande aperte, alcune relative alla comprensione di un testo tratto da un articolo di giornale, altre di pura composizione, ad esempio di una lettera ai parenti in cui il candidato deve esprimere dei concetti chiaramente segnalati dalla traccia dell’esercizio.
Se il test fosse effettivamente come la simulazione diffusa in rete dall’Università umbra, il candidato cittadino italiano dovrà prepararsi davvero per bene. Le competenze richieste sono di comprensione e produzione di un testo in corretta lingua italiana, ma è anche vero che la scelta dei testi e degli scenari rispecchia delle situazioni in cui si può incorrere quotidianamente. L’idea insomma, sembra anche buona, bisognerò vederne l’attuazione. Perché ad essere completamente sinceri, anche qualche italiano dalla nascita potrebbe riscontrare qualche difficoltà. Come chi disse che «lo straniero deve sapere la lingua a livello 81», o chi continua a sbagliare il congiuntivo.
(Credits immagine di copertina: pixabay CC0 Creative Commons)