Il tesoriere di Messina Denaro e il prestito di un milione da Banca Etruria
03/08/2018 di Redazione
Banca Etruria ha prestato un milione di euro al tesoriere del super boss della mafia Matteo Messina Denaro, il 52enne Giovanni Savalle, arrestato ieri. È quanto racconta oggi il quotidiano La Verità diretto da Maurizio Belpietro in un articolo a firma di Giacomo Amadori. Il ragioniere vicino al mammasantissima latitante da decenni ottenne un fido ‘scoperto’ dall’istituto di credito grazie a un membro del cda:
«Durante le indagini è emerso come il Savalle abbia ricevuto un finanziamento da Banca Etruria grazie ai rapporti privilegiati avuti con un membro del cda, in un periodo in cui le aziende del ‘Gruppo Savalle’ erano in stato di decozione e, pertanto, prive di alcun merito creditizio», hanno specificato gli investigatori siciliani.
Infatti Sevalle, con una società traballante, aveva ottenuto un finanziamento senza sufficienti coperture dall’istituto aretino nel lontano 2006 e vi sarebbe riuscito grazie ai buoni uffici di Alberto Rigotti, filosofo e imprenditore trentino doc, all’epoca nel cda di Bpel.
Banca Etruria ha prestato un milione di euro al tesoriere del super boss Messina Denaro
In quel periodo Savalle era amministratore della società Sicily house spa, partecipata dalla lussemburghese Abm network investments sa, che era controllata dalla banca d’affari Abm merchant sa presieduta da Rigotti. Il tesoriere del boss ottenne un fido di 1,5 milioni di euro per sostenere le attività della controllata Società mediterranea spa. L’operazione fu garantita dall’acquisizione di un pegno di 850mila euro su obbligazioni di Etruria acquistate con soldi concessi dalla stessa banca alla Abm network investments sa. Una partita di giro, sottolinea La Verità.
(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagine: Ansa / Ufficio stampa Carabinieri)