Terremoto Norcia, Accumoli, Arquata: tre anni dopo un’altra scossa fa paura

01/09/2019 di Redazione

Sono le 2.02 del 1° settembre 2019. E la gente di Norcia, Accumoli e Arquata del Tronto è ancora una volta in strada. Nel pieno della notte, infatti, una nuova scossa di terremoto – decisamente violenta – ha interessato il cratere del sisma devastante del 2016. Quasi tre anni dopo, la terra torna a tremare: la potenza della scossa è stata importante, 4.1 gradi della scala Richter, con un ipocentro a otto chilometri di profondità. Una scossa decisamente superficiale che ha fatto tornare la paura nelle popolazioni terremotate, che ancora vivono nelle difficoltà dopo tre anni dal primo grande evento sismico.

Terremoto, l’incontro di Conte con le delegazioni

Proprio all’insegna dei terremotati doveva partire questa nuova esperienza del governo Conte-2, visto che il presidente del Consiglio incaricato avrebbe dovuto incontrare, proprio nella giornata di oggi, una delegazione delle popolazioni terremotate. Questo per marcare un forte segnale di discontinuità rispetto agli scorsi anni.

L’incontro avrà un significato ulteriore: la scossa di 4.1 è stata preceduta da altre due scosse di minore intensità ed è stata seguita da uno sciame sismico che ha avuto nella replica di 3.2 gradi della scala Richter il suo picco massimo. Non c’è alcun dubbio che l’area interessata, anche a livello geologico, sia la stessa della grande devastazione del 24 agosto 2016.

Terremoto del 1° settembre: la faglia interessata è sempre la stessa

«La zona epicentrale è sempre quella della sequenza sismica iniziata tre anni fa. La zona di faglia è quindi ancora quella del Monte Vettore-Monte Bove. Si tratta di una ripresa della sequenza, sempre possibile e che non era per nulla terminata. Negli ultimi tre mesi si sono verificati numerosi terremoti, anche se molti non li abbiamo percepiti. Purtroppo, la zona destabilizzata è molto grande e la sequenza di aftershocks lunga».

Le parole sono state riportate sui canali social da Emanuele Tondi, dell’università di Camerino. Sono frasi che non lasciano presagire nulla di buono. A tre anni di distanza, le popolazioni del centro-Italia sono ancora una volta devastate dalla paura. E anche quel poco che si è fatto a livello di ricostruzione e di rimozione delle macerie, adesso, viene messo nuovamente in discussione dal recente sciame sismico.

FOTO: ANSA/ CLAUDIO PERI

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