Se un terrapiattista va in crociera smentisce se stesso
11/01/2019 di Redazione
I terrapiattisti di tutto il mondo ne sono convinti e non si stancano mai di ripeterlo: il nostro pianeta non è sferico, la Terra è piatta, e chi arriva al confine viene risucchiato in una sorta di effetto Pac-man dall’altra parte del globo. La teoria è così assurda da rendere superfluo ogni tentativo di debunking (in fondo, a cosa serve sbufalare delle affermazioni così palesemente false?) ma è interessante notare come siano gli stessi terrapiattisti talvolta a smentirsi, da soli.
I terrapiattisti in crociera smentiscono se stessi
Da qualche giorno circola online la notizia di una crociera organizzata negli Stati Uniti da un gruppo di terrapiattisti, dalla Flat Earth International Conference. Come raccontato dal britannico The Guardian il viaggio, programmato per il 2020, promette di essere un momento incantevole, indimenticabile, una «grande» e «audace» avventura. Peccato però che le navi da crociera e le altre sono dotate a bordo sistemi di navigazione che si basano sul principio che la terra sia rotonda. Si tratta in particolare del Gps e di strumenti per la navigazione elettronica, che permettono di navigare in modo sicuro e tracciare automaticamente la posizione.
I sistemi di navigazione sono basati sul principio della Terra sferica
Tutti i capitani delle navi da crociera possono spiegare che le navi navigano in base al principio del pianeta sferico, e che anche le carte nautiche sono realizzate pensando che la Terra sia rotonda. In altre parole i terrapiattisti non potrebbero oggi navigare senza satelliti. «Tutte le navi, quelle almeno di una certa stazza, devono avere il Gps – ha spiegato Alberto Zanella, un ricercatore del Cnr – che dà longitudine e latitudine, quindi la posizione con il principio della triangolazione di tre punti noti». Sulla Terra in teoria – ha spiegato l’esperto – «si potrebbe fare anche senza satelliti, ma servirebbero molte radiostazioni e si avrebbero dati meno precisi». In mare le cose sono diverse. «Se si navigasse vicino alla costa, si potrebbero ricevere i segnali dalle stazioni radiobase sul territorio, ma ottenendo dati meno precisi. In mare aperto è difficile pensare di navigare senza satelliti».
Henk Keijer, un ex capitano di una nave da crociera, al The Guardian ha spiegato che l’esistenza del Gps è una delle prove che la Terra non è un disco piatto, perché si basa su 24 satelliti che ruotano intorno alla Terra per fornire informazioni su posizione e navigazione. «Il motivo per cui sono utilizzati 24 satelliti è dovuto alla curvatura del pianeta. Sono necessari almeno tre satelliti per determinare una posizione. Ma c’è qualcuno che vuole conoscere la propria posizione anche dall’altra parte della Terra, quindi serve un numero maggiore di satelliti. Se la Terra fosse piatta, per fornire le informazioni a tutti sarebbero bastati tre satelliti. Ma non è abbastanza, appunto, perché il pianeta è sferico».
Unica soluzione per i terrapiattisti in crociera, insomma, potrebbe essere quella di affidarsi alla posizione delle stelle e allo spirito di avventura che guidò Cristoforo Colombo alla scoperta dell’America. Più di 500 anni fa.
(Foto di copertina Dpa da archivio Ansa: una nave da crociera. Credit immagine: Carmen Jaspersen / dpa)