Terni, 18enne uccisa dalla dose di eroina iniettata dal fidanzato 21enne

Dopo la storia dei due ragazzini morti con il metadone in provincia di Terni un nuovo caso di morte legata alla droga

14/10/2020 di Ilaria Roncone

Eroina a Terni e la storia finisce male: si terrà questa sera la veglia di preghiera per la giovane di soli 18 anni che se ne è andata ad Amelia, in provincia di Terni, e che frequentava lo stesso liceo del 15 enne morto lo scorso luglio insieme all’amico a causa dell’assunzione di metadone. Lascia una famiglia e una comunità sgomenti, con la preside del liceo che esprime rabbia e paura per i molti ragazzi che, usciti fuori dai cancelli, hanno «genitori smarriti nella gestione della quotidianità».

 

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Eroina a Terni: la dose somministrata dal fidanzato uccide una 18enne

Quella dose di eroina da 20 euro era il regalo del 21enne per la giovanissima fidanzata. L’ultimo, considerato che le è costato la vita. Come riporta Repubblica, Maria Chiara era una giovane «bella, altruista, sportiva, talentuosa» e presa dai mille impegni della sua età – tra sport, amici e scuola -. Non una persona abbandonata a se stessa, con un padre che – ironia della sorte – lavora in una comunità per il recupero dei tossicodipendenti. Tutti hanno constatato che la ragazza era cambiata da qualche mese, precisamente da quando frequentava il giovane che – sotto sua ammissione – le ha somministrato l’eroina che l’avrebbe uccisa a qualche ora di distanza.

«Non ho nulla da nascondere. Mi voglio difendere»

Il fidanzato che ha somministrato la dose che si sarebbe rivelata fatale è stato scortato dai carabinieri da quella stessa casa in cui la 18enne è morta. Lui e la sua famiglia sono ora vittime di minacce da parte del paese e dei social, tanto da dover essere scappati da Amelia. L’avvocato del 21enne ha spiegato che la sua posizione si sta aggravando, passando da omissione di soccorso a omicidio preterintenzionale. Lui non nega quanto accaduto: «Non ho nulla da nascondere. Mi voglio difendere. E’ vero che faccio uso di sostanze stupefacenti ed è vero che quella dose di eroina a Maria Chiara l’ho fatta io. Lei aveva voglia di provare, l’ha voluto fare e io l’ho assecondata. Se non lo faceva con me l’avrebbe fatto con qualcun altro».

Terni, cosa è successo alla 18enne morta per eroina

A raccontare come si sono svolti i fatti è stato proprio il fidanzato accusato di averla uccisa: «Voglio sapere anch’io come è morta. Anch’io ho preso quella stessa roba e non mi è successo niente», ha affermato. «Ho comprato una dose a 20 euro e l’ho divisa in due, una più piccola e una più grande. Ce la siamo fatti a Roma, poi siamo tornati, lei è andata a farsi un aperitivo con le amiche, e poi siamo stati qui a farci una birra e siamo andati a dormire». Ha raccontato anche delle ore prima che la giovane fosse scoperta esanime: «La notte aveva il respiro pesante, russava, ma era normale. Solo la mattina verso le 9 quando l’ho chiamata per andare al bar visto che a casa non c’era caffè ho visto che era bianca, l’ho trascinata in bagno e ho provato a rianimarla. Io non lo so se era viva, io non l’ho mai visto un morto. E poi ho chiamato il 118…». Intanto la comunità del paese rimane scossa e la sindaca di Amelia parla dei giovani di quei luoghi: «Mi sconvolge la facilità con cui i nostri giovani, anche in un piccolo centro come Amelia, possono finire così: basta un amore sbagliato, un momento difficile» aggiungendo che «troveremo i responsabili di questa morte atroce. Stiamo lavorando sulle piazze di spaccio, a Terni ma anche fuori, sui collegamenti tra Amelia e Roma».

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