Salvini e Di Maio si «differenziano» sui rifiuti a Napoli e sui termovalorizzatori
15/11/2018 di Enzo Boldi
Il rapporto tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini è sempre più «tutto fumo e niente arrosto». Il nuovo fronte dello scontro tra i due alleati di governo è la delicata questione dei termovalorizzatori – o inceneritori – a Napoli e nella sua provincia per la gestione dell’emergenza rifiuti nel capoluogo campano. Per il leghista sono strumenti necessari, mentre per il pentastellato «non c’entrano una beneamata ceppa».
Il linguaggio colorito fa da sfondo alla nuova visita di Matteo Salvini a Napoli. In mattinata, parlando della gestione dei rifiuti nel capoluogo campano e nei suoi dintorni, il ministro dell’Interno aveva sentenziato: «De Magistris è contrario alla realizzazione di nuovi termovalorizzatori in città? Allora si mangi i rifiuti. Stiamo parlando della salute di milioni di persone. A meno che De Magistris non sia disposto a fare un unicum mondiale».
La lotta nel governo sui termovalorizzatori
Un po’ inattesa è arrivata la replica di Luigi Di Maio a queste colorite affermazioni del suo alleato di governo. E per lanciare il proprio guanto di sfida sul tema della gestione dei rifiuti a Napoli ha utilizzato la propria pagina Facebook, sottolineando come il problema della Terra dei Fuochi non sia causato dai rifiuti urbani, ma da quelli industriali. Ergo, «gli inceneritori non c’entrano una beneamata ceppa e tra l’altro non sono nel contratto di Governo».
Cosa c’è scritto nel contratto di governo?
Al quarto punto del Contratto di governo, firmato da Matteo Salvini e Luigi Di Maio, sotto la voce «Ambiente, green economy e rifiuti zero» si legge precisamente: «drastica riduzione della quota di rifiuti smaltiti in discarica ed incenerimento, fino ad arrivare al graduale superamento di questi impianti, adottando metodi tecnologicamente avanzati ed alternativi». In pratica l’esatto opposto di quanto vorrebbe fare Matteo Salvini a Napoli e provincia, con il Movimento 5 Stelle che da sempre punta sul superamento dei sistemi di termovalorizzazione.
(foto di copertina: ANSA / CIRO FUSCO)