Tensioni sulle regole per la scuola, Cts: «Tutti con la mascherina dai sei anni»

No alla possibilità di togliere la mascherina al banco

20/08/2020 di Marta Colombo

L’esecutivo e il Comitato tecnico scientifico (cts) non hanno ancora trovato un accordo sul rientro a scuola. C’è stato il retro marcia sulle aperture di una settimana fa annunciate dal ministro Azzolina tra cui l’opzione di togliere la mascherina al banco. Gli esperti, infatti chiedono quarantene e più protezioni ma il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia ha ribadito che sarà il governo ad avere la parola definitiva sulle regole.

«Ai ragazzi sopra i sei anni sarà chiesto di usare la mascherina. Ci saranno delle condizioni particolari, come ad esempio l’uso o non uso della mascherina per una ragazzo o una ragazza non udente, per un bambino o una bambina con delle difficoltà neurologiche o psicologiche oppure durante l’interrogazione», ha spiegato Agostino Miozzo, il coordinatore del Cts a SkyTg24,in vista della riunione per discutere di scuola. «Ci saranno dei momenti del contesto locale e specifico che saranno di volta in volta valutati. Ovviamente non c’è la mascherina a mensa o mentre si fa ginnastica, però l’indicazione è di utilizzarla».

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Ritorno a scuola: le regole, i dubbi e le tensioni

Da settimane, i dirigenti scolastici avevano espresso le loro preoccupazioni per eventuali responsabilità legate ai contagi nelle scuole. Il Cts, però, ha assicurato, al termine della riunione del 19 agosto, che «le preoccupazioni non hanno motivo di esistere in base a quanto previsto dalla Legge 40 del 5 giugno 2020. Ad essi e a tutto il personale scolastico – ha continuato il comitato – docente e non – aggiunge il Cts – va anticipatamente il ringraziamento per quanto faranno con la consueta passione e professionalità per la ripresa della scuola».

Ci sono diversi dubbi e tensioni anche sull’eventuale quarantena dei bambini positivi. Per esempio, non è ancora chiaro come potranno comportarsi i genitori lavoratori e cosa accadrà ai compagni e ai docenti. Secondo Miozzi, si deciderà per la quarantena in base ai casi individuali.

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