Tecnici riparazione iPhone condividono online i suoi video intimi, Apple le paga un risarcimento milionario

La brutta storia di cui è stata protagonista una donna californiana nel 2016 è stata resa nota di recente e Apple ha pagato i danni

09/06/2021 di Ilaria Roncone

Il caso risale al 14 gennaio 2016 ma i documenti sono stati resi noti solamente ora. Ad essere coinvolti sono una donna, che ha ricevuto un risarcimento danni multimilionario da Apple per il danno subito, e un appaltatore di riparazioni approvato dal colosso stesso in California (nello specifico, Pegatron Technology Service). La protagonista di questa brutta storia ha portato il proprio iPhone a riparare per poi trovare del suo «materiale estremamente personale e privato» caricato sul proprio profilo Facebook e su altri siti internet, come affermano i documenti legali.

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Risarcimento milionario dopo che i tecnici Apple hanno pubblicato i suoi contenuti privati

Il colosso tech ha dovuto pagare i danni per l’azione vergognosa compiuta da un team tecnico che era stato approvato. Nel report del caso si legge che i contenuti espliciti sono stati condivisi appositamente perché sembrasse che a farlo fosse stata la donna. La protagonista è stata informata di quanto accaduto dai suoi amici, che hanno visto i contenuti in questione, e questo ha causato in lei un «grave disagio emotivo».

La donna ha deciso di fare causa e, alla fine, ha preso accordi con il colosso di Cupertino per un accordo multimilionario che valesse da risarcimento. Finora la situazione non era emersa perché Apple non era mai stata nominata direttamente – proprio per mantenere la questione il più possibile riservata -. L’episodio è venuto fuori nel corso di un altro caso che coinvolge Apple e Pegatron – ma che con questa storia non c’entra nulla – a causa di un riferimento fatto dagli avvocati. In seguito è arrivata la conferma di Apple, rilasciata direttamente al Guardian.

«Abbiamo rafforzato i nostri protocolli»

«Prendiamo molto sul serio la privacy e la sicurezza dei dati dei nostri clienti e disponiamo di una serie di protocolli per garantire che i dati siano protetti durante tutto il processo di riparazione – ha commentato un portavoce di Apple – Quando abbiamo appreso di questa clamorosa violazione delle nostre politiche presso uno dei nostri fornitori nel 2016, abbiamo preso provvedimenti immediati e da allora abbiamo continuato a rafforzare i nostri protocolli di vendita».

Una storia che, senza dubbio alcuno, accende i riflettori sulla necessità per i colossi che forniscono dispositivi di permettere la riparazione solamente a rivenditori autorizzati. Apple, del resto, continua a sottolineare la sicurezza dei propri servizi di riparazione – che devono seguire le policy dell’azienda – rispetto a quella che potrebbe effettuare qualsiasi parte terza.

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