Tav, Matteo Salvini usa un latinismo per sfidare il M5s sull’alta velocità

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha usato un latinismo per rispondere ai giornalisti in merito alla Tav cosiddetta ‘leggera‘: «Un treno passa sotto la montagna o no. Tertium non datur. A me piacciono i treni che corrono», ha detto. «C’è  un progetto in itinere, spero che la lezione di ieri delle Olimpiadi sia servita. I numeri – ha aggiunto Salvini – dicono che l’economia italiana è sana, noi vogliamo crescere,  non siamo più nel Medioevo. Facciamo parte di un club, l’Europa, che ci chiede atti di genuflessioni costanti».

La sfida di Matteo Salvini al M5s sulla Tav

Salvini, da sempre favorevole all’alta velocità, ha così replicato alla proposta avanzata nei giorni scorsi dal sindaco di Venaus, Nilo Durbiano. Secondo il primo cittadino del comune torinese andrebbe rifatto il traforo del Frejus con una nuova galleria di 15 chilometri, invece che il maxi-tunnel da 57 chilometri e mezzo.

Cosa prevede il progetto della ‘Tav leggera’

L’idea sarebbe quella di aumentare il volume del traffico: si arriverebbe a 23 milioni di tonnellate di merci l’anno, un aumento di 20 tonnellate sulla cifra attuale. Il progetto si basa sull’idea di togliere uno dei due binari dall’attuale tunnel del Frejus per renderlo a senso unico e metterlo in sicurezza, scavandone un altro parallelo, da Oulx a Modane, per l’altro senso di marcia. Inoltre, si dovrebbe trasferire la prevista stazione internazionale da Susa a Bardonecchia, per potenziare lo sviluppo dell’alta valle. «In tutto si scaverebbero 15 chilometri di tunnel contro i 57 moltiplicati per tre canne del tunnel di base: anche un bambino capisce che si risparmiano tempo e denaro», sintetizza Durbiano. «Il mio non è un progetto, ma una soluzione politica, perché io non sono un tecnico, ma ero un sindaco di paese», conclude.

I Cinque Stelle si spaccano sulla ‘Tav leggera’

La ‘Tav leggera’ ha però spaccato i pentastellati. «Non è tutto bianco o nero. E ci sono anche sindaci No Tav della Val Susa che stanno lavorando a un progetto di compromesso», ha dichiarato in un’intervista a Repubblica la sottosegretaria M5s allEconomia Laura Castelli. Affermazioni che sono state interpretate come un segnale di apertura all’alta velocità, mostrando una spaccatura all’interno del Movimento 5 Stelle tra chi in Piemonte continua ad opporsi e chi invece, soprattutto nel resto d’Italia, lo vede come uno dei tanti temi di confronto con l’ala leghista del governo.

Il difficile compito di Di Maio

Non sarà semplice l’incontro del prossimo 5 luglio che Luigi Di Maio avrà con eletti e attivisti di Piemonte e Valle d’Aosta. Il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, alla luce di questa spaccatura interna, dovrà necessariamente fare chiarezza su un tema delicato qual è la Torino-Lione.

[CREDIT FOTO: ANSA / MATTEO BAZZI]

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