Crisanti dice che per ogni bambino positivo a scuola occorrerebbe fare 100-150 tamponi

La previsione del professore dell'Università di Padova

03/09/2020 di Gianmichele Laino

L’analisi di Andrea Crisanti sui tamponi a scuola non concede sconti. Il docente dell’Università di Padova, autore del modello Vo’ Euganeo, con la mappatura di un intero focolaio attraverso la realizzazione di tamponi, continua a sostenere che fare il test a tappeto sia l’unico modo per non perdere il contatto con la pandemia. E questo vale a maggior ragione anche per la scuola, dal momento che – quando si rientrerà in classe – gli istituti potrebbero essere sede di nuovi focolai di coronavirus in Italia.

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Tamponi a scuola, per Crisanti occorrerebbero 100-150 per ogni positivo

I numeri dei potenziali positivi tra gli alunni nel corso dell’anno, secondo Crisanti, è già stato definito: il 2-3% su 8 milioni di studenti. Si parla di un numero di cittadini che va dai 160mila ai 240mila. Un numero che fa paura. Per evitare la diffusione del contagio, però, Crisanti progetta un piano ambizioso di tracciamento che potrebbe aiutare a circoscrivere la catena.

A Sky Tg 24, infatti, il professore dell’Università di Padova ha spiegato che occorrerebbe fare 100-150 tamponi per ogni alunno positivo. Non soltanto i compagni di classe, dunque, ma anche quelli delle classi vicine, il personale docente e il personale non docente, oltre a tutte le persone che, nell’ambito scolastico, potrebbero essere entrati in contatto con il positivo.

Tamponi a scuola, il numero ideale alla riapertura

Una situazione che, chiaramente, coinvolgerebbe anche le famiglie e i congiunti del positivo, per un effetto a macchia d’olio intorno al singolo caso. Per questo motivo, ha affermato lo stesso Crisanti, quando le scuole saranno aperte, potrebbe essere necessario un numero di tamponi compreso tra i 300mila e i 400mila. Ben distante, insomma, dalle cifre di oggi. Nonostante ci sia stato, negli ultimi giorni, un forte incremento dell’attività di screening, nella giornata di ieri si è arrivato al numero (fin qui tra i più elevati) di 103mila tamponi in un giorno. Un terzo o un quarto di quelli che, secondo Crisanti, sarebbe necessario fare in un giorno.

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