Nonostante i risultati dell’autopsia, Salvini continua a stare dalla parte del tabaccaio
11/06/2019 di Enzo Boldi
Il risultato dell’autopsia sul cittadino moldavo morto per un colpo di pistola sparato da un tabaccaio di Pavone Canavese (alle porte di Ivrea) hanno mostrato che l’incidenza del proiettile avesse avuto incidenza verticale. In sintesi, dunque, il colpo è partito dall’alto (come anche raccontato da un testimone, che ha parlato di pallottole partite dal balcone e non dal piano terra) e non dallo stesso livello. Il commerciante piemontese, invece, aveva raccontato di aver sparato dopo una colluttazione avvenuta nella strada davanti alla sua attività. Un esito che porterebbe alla conferma dell’accusa per eccesso di legittima difesa nei suoi confronti, dopo il suo intervento per sventare un tentativo di rapina. Nonostante tutto ciò – e nonostante la legge scritta e licenziata proprio dal suo ministero – Matteo Salvini continua a difendere a spada tratta il tabaccaio.
«Ribadisco che sono e sarò sempre a fianco dell’aggredito e mai dell’aggressore, in torto c’è l’aggressore e non l’aggredito, lascio fare ai giudici il loro lavoro». E, come ovvio, ci penseranno i magistrati a trarre le conclusioni incrociando il racconto del tabaccaio con quello dei testimoni oculari e con il risultato dell’autopsia del moldavo Ion Stavila. Nonostante questa presa di posizione, però, anche la sua (di Salvini) riforma della legge sulla legittima difesa – allo stato attuale dei fatti – non verrebbe in soccorso del commerciante.
Tabaccaio Pavone, Salvini ribadisce la sua difesa
E se Matteo Salvini – a margine della conferenza stampa dopo l’approvazione del decreto sicurezza bis – ha ostentato la solita sicurezza, più pacato è stato il giudizio del presidente del Consiglio Giuseppe Conte: «Il giurista raccomanda ai giudici di emettere le sentenze. Quindi volere adesso sui giornali fare ricostruzioni sui giornali ci sta, ma francamente non mi permetterei mai di entrare in un caso specifico, lascerò che tutte le verifiche giudiziarie vengano fatte, a noi spetta l’iniziativa legislativa, che condividiamo con il Parlamento».
Il giudizio di Giuseppe Conte
«Sinceramente non ho studiato il caso specifico, quindi non ho elementi per dire nulla – ha proseguito Conte -. Salvini ha fatto un ragionamento astratto e non un riferimento al caso specifico, poi non è detto che io e il ministro Salvini si debba avere la stessa opinione su tutto».
(foto di copertina: ANSA/TINO ROMANO)