Le file ai distributori H24 di sigarette, ma i tabaccai restano aperti

12/03/2020 di Enzo Boldi

In origine furono i supermercati H24. Ora a esser presi d’assalto nella notte sono stati i distributori di sigarette. Pochi minuti dopo il messaggio del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, molti italiani sono scesi in strada per andare a fare scorta di sigarette. Il fumo, si sa, è un brutto vizio ed è difficile rinunciare al sapore del tabacco. Per questo motivo, con il timore di restare a secco, tantissime persone hanno deciso di andare a fare incetta di pacchetti da conservare fino al 3 aprile (giorno in cui si auspica possa terminare l’emergenza con un ritorno, con raziocinio, alla vita di tutti i giorni). Ma la corsa è stata inutile dato che i tabaccai, come si legge nell’ultimo Dpcm sul Coronavirus, resteranno aperti.

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A differenza di quanto accaduto qualche giorno fa con i supermercati, non arrivano immagini di vere e proprie folle e le file ai distributori di sigarette H24 sono state ordinate e, soprattutto, mantenendo quella distanza di sicurezza indicata dagli esperti. Gli italiani, piano piano, stanno imparando i comportamenti per tutelare se stessi e il prossimo in questo periodo di emergenza sanitaria. E ricordiamo che, come spiegato dal capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, occorre sempre circolare con l’autocertificazione. Anche a piedi.

I tabaccai restano aperti, lo dice l’ultimo Dpcm

Sta di fatto, però, che il timore di rimanere con il proprio tabaccaio di fiducia chiuso per diverse settimane ha messo in allarme moltissimi cittadini. Il Dpcm annunciato nella tarda serata di mercoledì da Giuseppe Conte, però, non inserisce i tabaccai tra le attività costrette alla chiusura. Chi vende sigarette, infatti, è stato inserito nella lista degli ‘aperti’ insieme a idraulici, meccanici, benzinai, tabaccai ed edicole (oltre ad alimentari, farmacie e parafarmacie).

Le altre attività non chiuse

Tabaccai aperti, dunque. Tra le altre attività che non rientrano tra le chiusure troviamo anche i negozi che vendono al dettaglio materiale informatico e lavanderie. Attività che, anche se nella vita quotidiana sembrano avere un effetto non indispensabile, possono essere di supporto a chi lavora da casa e ha esigenze da espletare. Inevitabilmente aperte anche le agenzie funebri.

(foto di copertina: da Twitter)

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