Le condizioni della SVP per appoggiare il governo Conte in Senato, ci sono anche le leggi su lupi e orsi

La maggioranza al Senato non c’è più, aveva detto Giorgia Meloni nella scorsa settimana, dopo gli ultimi passaggi dal Movimento 5 Stelle alla Lega. Tecnicamente, invece, i numeri ci sono ancora anche se sono molto risicati. Al momento, la soglia minima per avere la maggioranza è di 158 senatori e le attuali forze di governo possono contare su 162 componenti a Palazzo Madama. Ma da diverso tempo, la maggioranza può contare – su alcune questioni decisive – anche sull’appoggio dei tre senatori del SVP.

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SVP, le condizioni per restare in maggioranza al Senato

Julia Unterberger, Meinhard Durnwalder e Dieter Steger potrebbero dunque risultare decisivi per prolungare l’esperienza del Conte 2, ma non vogliono farlo senza condizioni. Tra i tre, la più propensa a dare un contributo all’attuale maggioranza sembra essere Julia Unterberger, quello più ostile, invece, sembra essere Meinhard Durnwalder.

Ma come si fa, dunque, per portare tutti dallo stesso lato e garantire un appoggio decisivo al governo di Giuseppe Conte? Seguendo alcune indicazioni che il SVP ha messo al centro della propria agenda politica, chiedendo all’esecutivo di farsene carico. Tra queste leggi, ci sarebbe quella che prevede una decisione autonoma dei territori delle province di Trento e di Bolzano in merito ai comportamenti da seguire con i lupi e con gli orsi. Si tratta di un tema molto delicato dal punto di vista ambientale – la vicenda sull’abbattimento degli orsi è entrata più volte nel dibattito pubblico degli ultimi giorni in merito alla storia dell’esemplare M49, catturato qualche mese fa – e molto sentito dagli agricoltori locali.

SVP, cosa c’è che non va all’interno del gruppo al Senato

Nell’elenco delle proposte lanciate da SVP per continuare a votare insieme alla maggioranza, tuttavia, ci sono anche altri temi, come quello delle concessioni per la A22, per la formazione dei medici e per la legislazione autonoma sugli orari degli esercizi commerciali. Un piano che, in ogni caso, potrebbe anche non bastare per dissipare i malumori interni al gruppo al Senato, che sembra diviso nella direzione da prendere, come abbiamo detto in apertura.

Non solo, dunque, un problema interno legato ai senatori dissidenti del M5S: la maggioranza ha un problema anche con le autonomie che, bene o male, negli ultimi anni l’hanno sempre sostenuta. Viste le condizioni sugli animali selvatici poste dal SVP all’esecutivo, sembra proprio il caso di dire «in bocca al lupo».

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