La Svezia si sveglia? Dopo il “tutto aperto”, l’amara verità dei 600 morti per coronavirus

La politica di apertura della Svezia, unico paese che ha democraticamente scelto di affidare il contenimento dei contagi al buon senso della popolazione invece che al lockdown, sembra fallire miseramente. Com’era prevedibile. Nella giornata di oggi in Svezia ci sono stati 100 morti per coronavirus, come comunicato dalle autorità sanitarie. Considerati i dati è ragionevole pensare che il paese vada verso un ridimensionamento delle misure di contenimento che, come pare evidente dai dati, non stanno contenendo nulla.

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La Svezia va verso una revisione del suo (non) metodo di contenimento?

Il lockdown svedese sostanzialmente non c’è stato, con le persone che continuano a muoversi per fare acquisti di ogni genere, che possono andare al ristorante o a tagliarsi i capelli. Finora gli unici provvedimenti concreti presi dal paese scandinavo – che si differenzia da Norvegia e Finlandia, che hanno chiuso tutto – sono stati la chiusura delle scuole superiori, il divieto di riunioni di oltre 50 persone e la raccomandazione del primo ministro Stefan Löfven agli anziani di stare a casa. Una propagazione del contagio da evitare, insomma, affidandosi solo al buon senso e al senso di responsabilità degli svedesi. Che a questo punto non basta.

114 morti per coronavirus in 24 ore

Il bilancio dei contagiati e dei morti per il coronavirus in Svezia, paese di 10,3 milioni di abitanti, inizia a farsi pesante. La curva dei contagi ha subito la triste impennata evidente, quella che segna la crescita esponenziale dei contagi. Con oltre 100 persone morte in un giorno, che portano il totale dei deceduti a 591, e 7.693 contagiati, le prossime ore saranno decisive per capire quali misure adottare nel paese. Tra le zone più colpite ci sono due circoscrizioni della capitale Stoccolma, Rinkeby-Kista e Spanga-Tensta. Staremo a vedere cosa farà il governo, considerati i dati.

(Immagine copertina da Pixabay)

 

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