È stato arrestato l’uomo che ha creato l’app che metteva all’asta le donne musulmane
L'operazione della polizia indiana si incrocia con le indagini su un'altra piattaforma analoga
10/01/2022 di Enzo Boldi
Due storie parallele, entrambe provenienti dall’Islam e strettamente legate tra di loro. Nei giorni scorsi abbiamo parlato di un sito (poi spento e cancellato) che metteva “in vendita” le donne musulmane, pubblicando le loro immagini e dando vita a una frotta di commenti che superavano il limite delle molestie sessuali. Le “menti” dietro a quella piattaforma sono state fermate, indagate e interrogate. E proprio parlando ai giudici hanno rivelato l’identità di un altro uomo, sempre indiano, che nei mesi scorsi si era reso protagonista della creazione di un’altra applicazione – Sulli Deals – che seguiva le stesse identiche dinamiche. E ora anche quell’uomo è stato arrestato.
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Di Sulli Deals avevamo già parlato nel mese di luglio, quando dopo un’imponente mobilitazione di massa (che ha travalicato i confini dell’India), la piattaforma ospitata su GitHub era stata chiusa dalle autorità locali. Le indagini sono proseguite nel corso dei mesi successivi, senza però riuscire a risalire all’identità della persona che aveva realizzato quell’assurda applicazione che metteva all’asta le donne musulmane. Fino a qualche ora fa. Uno dei fermati per l’indagini su Bulli Bai – l’altra app che aveva le stesse dinamiche di cui citiamo il nome, ora, solamente perché è stata cancellata dai server – ha fatto il nome di Aumkareshwar Thakur, indicandolo come il “padre” di Sulli Deals. Come riporta la BBC, le forze dell’ordine lo hanno immediatamente arrestato.
Sulli deals, arrestato l’uomo dell’app contro le musulmane
Si chiude così, almeno per il momento, quell’assurda tendenza – che sembra essere molto in voga in India – di realizzare piattaforme digitali per mettere all’asta le donne della minoranza musulmana. Queste donne sono prese di mira – il nome “Sulli” è un tipico epiteto volgare utilizzato per insultare ed etichettare le donne musulmane in India -, sintomo dell’imbarbarimento di un popolo. Ovviamente le “aste” era fittizie: nessuno ha mai “acquistato” una donna musulmana attraverso quelle piattaforme. Ma resta l’assurda strategia minatoria e razzista nei confronti delle minoranze.