La strage di Toronto: furgone sulla folla a 70 km all’ora, 10 morti e 15 feriti

24/04/2018 di Redazione

È di 10 morti e 15 feriti il terribile bilancio della strage di Toronto, dove ieri, in una zona lontana dal centro, un furgone guidato da un ragazzo ha travolto pedoni su un marciapiede. A bordo del veicolo c’era Alek Minassian, 25 anni, uno studente di origine armena del Seneca College della città canadese, che non era conosciuto alle forze dell’ordine. Prima di compiere la strage Minassian avrebbe ricercato sul web notizie sulla strage del 2014 di Isla Vista, in California, quando un ragazzo di 22 anni investì e uccise 6 persone. Quattro delle persone ferite ieri si trovano in condizioni critiche.

La strage di Toronto, furgone travolge i pedoni: un attacco deliberato

Il furgone bianco che ha travolto i passanti era stato noleggiato. Quando ha investito i pedoni il mezzo si muoveva a circa 70 chilometri all’ora. I passanti sono stati travolti alle 13.30 locali circa, le 19.30 italiane. Stando a quanto spiegato dagli investigatori si è trattato di un «attacco deliberato» ma non sono emerse connessioni con l’ipotesi terrorismo e non sono stati individuati rischi per la sicurezza nazionale. Si battono tutte le piste, ma fonti vicine alle indagini citate dai media hanno spiegato che quella principale è quella del gesto di una persona instabile mentalmente, Il 25enne soffrirebbe di disturbi psichici.

Esclusi legami con organizzazioni terroristiche

Sono poche le informazioni finora diffuse sul conducente-killer del furgone. L’autore della strage sarebbe residente a Richmond Hill, una località dell’Ontario distante circa mezz’ora di macchina da Toronto, e sarebbe uno studente universitario iscritto al Seneca College, un ateneo specializzato soprattutto in arti applicate, design e tecnologie, e dove Minassian pare studiasse informatica. Minassian non è risultato affiliato ad alcun gruppo terroristico organizzato e non sono al momento emersi nemmeno elementi su una sua eventuale radicalizzazione.

L’arresto dopo una concitata trattativa

Come dimostrato da un video circolato in rete, quando il 25enne killer è stato fermato da un poliziotto dopo la sua corsa omicida, ha puntato una pistola contro l’agente urlando di sparargli. Il poliziotto è riuscito però a mantenere la calma, puntando a sua vola la pistola contro Minassian. Poi lo ha convinto a desistere dopo una breve e concitata trattativa. Al termine il killer è stato ammanettato.

(Immagine: frame tratto dal profilo twitter della Ctv news. Credit: ANSA / TWITTER / CTV NEWS)

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