Capitale contromano: Virginia Raggi blocca le auto diesel, ma il 73% dei bus vanno a gasolio

15/01/2020 di Enzo Boldi

Una corsa contromano. Così il comune di Roma ha deciso che, per abbassare il livello di inquinamento e le polveri sottili nella capitale (arrivate a livelli altissimi, come accade anche a Milano e Torino) lo stop auto diesel. Anche per quel che riguarda i modelli più recenti certificati Euro 6. E proprio questa ‘mannaia’ su chi si sposta quotidianamente per le già disastrate vie del centro (e non solo, perché la fascia verde arriva fino ai confini della periferia) ha provocato forte rabbia tra i cittadini. E a confermare una scelta che sembra avere poco senso, ci sono i numeri che arrivano scandendo la flotta dei mezzi del trasporto pubblico: ben il 73%, infatti, è alimentato con il Diesel.

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Questa mattina, su diversi quotidiani, è stato dato ampio spazio al parere di esperti che hanno sottolineato come lo stop auto diesel a Roma (e non solo) sia una misura pressoché inutile. Secondo gli studi, infatti, c’è un motivo che accompagna l’aumento dell’inquinamento durante il periodo più freddo dell’auto. A rendere l’aria irrespirabile e dannosa, attraverso livelli di PM10 (le famosi polveri sottili) sono anche le automobili, ma solo in piccola parte. Buona parte dell’inquinamento è provocato dai riscaldamenti domestici o aziendali. Il tutto unito a un periodo, quello che stiamo vivendo in queste settimane, dove le piogge (vero rimedio naturale al problema) scarseggiano (anzi, sono praticamente assenti da inizio dicembre).

Stop auto diesel a Roma (almeno) fino a giovedì

Insomma, le auto diesel – soprattutto i modelli più nuovi e certificati Euro 5 ed Euro 6, anch’essi coinvolti nel provvedimento della giunta Raggi, che ha deciso di bloccarne la circolazione nella fascia verde da ieri (martedì) fino, almeno, a giovedì 16 gennaio – sono solamente una piccola parte del problema. Poi, c’è la questione trasporto pubblico, problema atavico di Roma.

Il 73% degli autobus capitolini è alimentato a gasolio

Quando si propone uno stop per la circolazione di alcuni mezzi, infatti, si dovrebbe contestualmente procedere con un aumento (per numero di vetture circolanti) e un miglioramento del servizio pubblico. Tutto questo non è stato fatto. E, dato collaterale che mostra la confusione che vige al Campidoglio, la maggior parte degli autobus che circola a Roma – anche in questi giorni – è alimentato a gasolio. Ben il 73% della flotta (moltissimi Euro 3), mentre quelli a Metano, elettrici o i filobus rappresentano solamente una piccola flotta. Insomma, la via è stata imboccata contromano.

(foto di copertina: da free commons di Wikipedia)

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