«Ero alla festa di Capodanno: quel biglietto sul tavolo era di cattivo gusto»

Le parole di Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi, per giustificare la sua presenza allo Splendido Luxury Bay Spa Resort di Padenghe sul Garda

04/01/2021 di Ilaria Roncone

Stefania Nobile ha deciso di spiegare il suo punto di vista sulla storia dell’Hotel Splendido sul Garda, quello che ha organizzato un vero e proprio party di Capodanno a pranzo che avrebbe dovuto rimanere segreto, vista l’esposizione sui tavoli del biglietto con la richiesta di non fare foto e video pubblicandole sui social. Il caso Stefania Nobile Capodanno resort Splendido, festa che è diventata di dominio pubblico dal momento in cui Selvaggia Lucarelli ha denunciato la questione, ha fatto grande scalpore e – come denuncia Nobile sul suo profilo Instagram – ha fatto si che ricevesse minacce di morte.

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Il resoconto di Stefania Nobile Capodanno resort Splendido

 

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Al di là delle polemiche nel video di 12 secondi fatto dalla figlia di Wanna Marchi, il punto interessante è il resoconto di quanto accaduto e quel commento sul biglietto che chiede di non produrre contenuti social, definito «di cattivo gusto». La procedura per entrare all’hotel per Stefania Nobile e i tre amici con cui avrebbe passato la serata è stata definita regolare, non mancando di sottolineare come gli hotel abbiano sempre fatto – in questo periodo di limitazioni – quello che è stato denunciato dalla Lucarelli. «Alle 13 erano tutti in abito da sera, ma ci sta visto che non c’è stata una cena ma il pranzo del Capodanno hanno fatto bene le bellissime donne che c’erano ad essere tutte apparecchiate», non manca di specificare Stefania Nobile. Parla anche un aperitivo fatto al Four Season fino alle 18 quando ancora si era in zona gialla e un pranzo fatto a Palazzo Parigi.

Il biglietto sul tavolo e quel bue che dice cornuto all’asino

Facendo il resoconto della serata e di come sia stata accompagnata a un tavolo con molte più di quattro persone, emergono i dettagli che tutti abbiamo visto: «Vuoi il bere, vuoi la compagnia, vuoi dieci mesi di astinenza totale al divertimento, vuoi il fatto del biglietto di pessimo gusto che ho trovato – quello che invitava a non pubblicare contenuti sui social n.d.R. – perché molti mi hanno scritto: “Tu non dovevi fare video”. Eh no ragazzi, questo non lo accetto. Io devo fare baldoria, magari baciare anche in bocca il mio vicino che non conosco, contagiarci facendo di tutto, ma non fare video. Se questo mondo vi ha insegnato che si renda social solo ciò che è consono, a casa mia non funziona così. Io sono abituata che, qualunque cosa io faccio – non arrivo alla bassezza di gente che posta seduta sul water – io la documento. Se sono lì, se ho pagato la camera e il pranzo e se ho pagato un soggiorno in un albergo, io in quell’albergo ci posso stare». Ma è davvero questo il punto? Le regole che avremmo dovuto rispettare per evitare la diffusione del contagio erano chiare: no a feste e assembramenti sia in luoghi privati che in luoghi pubblici. Tutti hotel di lusso che hanno aggirato le regole hanno anche trovato persone disposte a pagare per partecipare agli eventi organizzati: ed è questo il punto.

Minacce di morte causate dalla denuncia della Lucarelli

Nel video la donna sostiene che aveva già precedentemente pubblicato eventi in hotel cui aveva partecipato – quelli sopracitati – ma che non aveva mai ricevuto minacce e ha insinuato che il tutto sia dovuto all’attenzione mediatica posta sulla questione. «Non eravate incazzati quando ero al Four Season e a Palazzo Parigi, il problema è stato Capodanno. Il problema è stato anche il post di una giornalista – in riferimento a Selvaggia Lucarelli – che ha scritto una bestialità, che dare il permesso a un personaggio come me e company di sedersi a quei tavoli, non deve stupirsi. Si tratta di uno schifo, ma se pensiamo da chi proviene tiriamo avanti», afferma. Sulle minacce di morte conclude – dato che lei vuole allontanarsi dall’essere “figlia di” – dicendo che le persone possono anche augurarle la morte sui social perché tanto «le maledizioni tornano sempre indietro». Alla fine della fiera, come abbiamo già sottolineato, la questione è una sola: le regole vanno rispettate, sia da parte degli hotel e sia da parte dei cittadini. A prescindere dai soldi che si hanno e consapevoli che, quando qualcosa non ci convince, ce ne possiamo sempre andare invece di partecipare.

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