Starbucks potrebbe abbandonare Facebook per colpa dell’odio e del razzismo online

Categorie: Social Network

La catena statunitense di caffè, nota in tutto il mondo, starebbe pensando di cancellare la propria pagina social a causa dell'impossibilità di moderare la mole di hate speech

L’odio online (in tutte le sue declinazioni) è il male atavico del Terzo Millennio. Un fenomeno che sembra essere incontrollabile, con i gestori delle varie piattaforme che non riescono ad agire in modo preventivo. I tentativi ci sono, ci sono stati e ci saranno. Ma quanto fatto finora, evidentemente, non basta. Per questo motivo, anche nelle ultime settimane, si sono susseguite “manifestazioni” di protesta come quella di alcuni club britannici (poi seguiti dall’intera Premier League) che hanno deciso di rimanere in silenzio sui social. E ora c’è il rischio che un grande brand mondiale come Starbucks decida di abbandonare Facebook proprio per questo motivo.



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A darne notizia è BuzzFeed.news che ha riportato alcuni commenti dei dipendenti della famosa catena di caffè. Insomma, si tratta di fonti interne, ma – per il momento – non c’è ancora nulla di ufficiale. La pagina Facebook, infatti, è ancora presente e attiva. Ma dalla fonte citata dal sito di informazione statunitense, emerge una seria difficoltà da parte di chi deve gestire i canali social e, soprattutto, per quel che riguarda la moderazione.



Starbucks potrebbe abbandonare Facebook per colpa dell’odio e del razzismo online

E anche da parte di Menlo Park è emersa una grande preoccupazione per la direzione che potrebbe prendere l’azienda statunitense del caffè: «Starbucks sta valutando la loro presenza organica su FB e se dovrebbero continuare ad avere una presenza sulla piattaforma – ha scritto un dipendente Facebook in un messaggio rivolto ai suoi colleghi -. Ogni volta che pubblicano (organicamente) in merito a questioni sociali o alla loro mission e ai loro valori (ad es. BLM, LGBTQ, sostenibilità / cambiamento climatico, ecc.), vengono sopraffatti da commenti negativi / insensibili, legati all’incitamento all’odio sui loro post».

Insomma, una gestione molto difficile. Anzi, quasi impossibile della moderazione dei commenti social. Un male atavico, come detto, che potrebbe “costringere” Starbucks a una decisione epocale. Perché l’eventuale addio a Facebook sarebbe uno smacco anche per il gigante di Menlo Park. La pagina social della catena, infatti, conta oltre 36 milioni di follower. Numero a cui si deve sommare a quelli di tutte le altre pagine (minori) satellite sparse in base alla geo-localizzazione.



(foto IPP/Mario Romano)