Lo spread non si ferma: Btp-Bund a 315 punti, massimo da aprile 2013. Tria: «Scenderà»

09/10/2018 di Redazione

Non solo lo spread tra Btp e Bund. Anche il confronto tra il rendimento di titoli di Stato italiani e quello dei Bonos spagnoli è aumentato negli ultimi giorni. Oggi il differenziale tra tasso del Btp a 10 anni e dell’equivalente Bonos iberico ha sfondato quota 200 attestandosi a 204 punti base, aggiornando i massimi. L’allargamento dello spread ha avuto una impennata dal 2 ottobre scorso, quando era aveva toccato i 191 punti, ed aveva ritoccato i massimi di giugno scorso quando si era attestato a 161 punti.

 

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(Immagine: lo spread Btp-Bund il 9 ottobre 2018. Grafico da: sito del Sole 24 Ore)

 

Spread ancora in rialzo, Btp-Bund a 315 punti e Btp-Bonos oltre i 200

Queste cifre sono un ulteriore conferma della sfiducia del mercato nei confronti dell’Italia dopo l’approvazione in Cdm della nota di aggiornamento al Def che ha fissato al rialco, al 2,4% del pil, il livello del deficit per il 2019. Oggi comunque si è mantenuto alto anche lo spread tra Btp e Bund, che ieri è tornato oltre la soglia dei 300 punti base. In mattinata il differenziale tra rendimenti dei titoli decennali italiani ed omologhi tedeschi ha sfondato la soglia dei 310 punti base, a 310,7 punti, e continuando poi a muoversi oltre il limite dei 310 (con rendimento del decennale del Tesoro in rialzo al 3,66%).

 

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(Immagine: lo spread Btp-Bund il 9 ottobre 2018 a quota 315 punti. Grafico da: sito del Sole 24 Ore)

 

Alle 12 circa il divario Btp-Bund ha ancora accelerato toccando 315 punti ai massimi da aprile del 2013 (con rendimento del decennale italiano salito al 3,7%).

Il ministro Tria: «Non c’è stata un’esplosione dello spread, spiegando la manovra scenderà»

«Finora non c’è stata una esplosione dello spread come alcuni paventavano», ha detto il ministro dell’Economia Giovanni Tria in audizione sulla nota di aggiornamento al Def. Certo – ha dichiarato – «ai livelli attuali non è accettabile. Pensiamo che spiegando la manovra possa scendere a livello normale». «Gran parte dell’incertezza viene dal piano B» che – ha sottolineato il ministro – è già stato chiarito dal governo fino in fondo collegialmente.

«Siamo impegnati a fare convergere lo spread verso i fondamentali – ha detto ancora Tria a deputati e senatori delle commissioni Bilancio – creando fiducia. Se c’è lo spread a 500? Il governo fa quello che deve fare di fronte a una crisi inaspettata, perché non ce la aspettiamo». «Lo spread – ha ribadito – non è giustificato rispetto ai fondamentali della nostra economia».

(Foto di copertina da archivio Ansa: il rialzo del tasso BTP a 10 anni del 28 settembre 2018. Credit immagine: ANSA / ALESSANDRO DI MEO)

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