Young Sheldon 2×14: Recensione “David, Goliath, and a Yoo-Hoo from the Back”
07/02/2019 di Redazione
Young Sheldon continua sulla stessa riga, ed imposta lo stesso ritmo già visto durante la scorsa stagione dello spin-off dedicato alla famiglia Cooper.
Young Sheldon (qui la scorsa recensione) sta regalando al pubblico appassionato del personaggio e della serie The Big Bang Theory un prodotto davvero interessante e degno di nota, che riesce ad identificarsi e staccarsi dalla sua fonte principale, strutturando e caratterizzando un personaggio ancora non definito e parecchio sfaccettato come il bambino prodigio Sheldon Cooper.
Uno dei punti di forza di Young Sheldon, come già accennato in qualche scorsa recensione, è la continua analisi e messa in gioco degli altri personaggi che hanno definito e formato l’infanzia del piccolo genio, come sua sorella Missy, la nonna Connie, il fratello maggiore Georgie, sua madre Mary (che già conoscevamo nella serie principale) e suo padre George. Quest’ultimo, probabilmente, è uno dei punti di riferimento del futuro fisico teorico, anche se al momento, non ne è ancora consapevole.
Young Sheldon: “David, Goliath, and a Yoo-Hoo from the Back” continua lo sviluppo e la crescita di Sheldon, alle prese questa volta, con una forma di bullismo indiretto che è lui stesso a provocare, senza rendersene conto.
Per Sheldon ogni situazione, è sinonimo di esperimento, un’occasione per accrescere le sue conoscenze. L’unico problema rimane sempre quello di non considerare mai le conseguenze delle sue scelte. E questo dimostra da parte degli autori una grande coerenza. Un personaggio che ha dei forti problemi nella comprensione della sfera emozionale, sia nei confronti degli altri che in quelli di se stesso, non è in grado di riconoscere gli effetti psicologici che il bullismo può provocare.
E’ molto interessante vedere per una volta il nostro piccolo genio dall’altra parte. In tutti gli anni della sua serie principale la maggior parte dei personaggi di The Big Bang Theory ha sempre raccontato aneddoti riguardanti la loro infanzia, dove erano stati vittime del bullismo e, tra questi personaggi, figurava anche lo stesso Sheldon. Mentre in questo episodio è lui a tenere le redini, è lui ad essere intoccabile e ad ottenere quello che vuole, fosse anche una semplice bibita Yoo-Hoo da prendere rigorosamente in fondo al frigorifero.
L’allegoria con la storia narrata nella Bibbia di Davide e Golia è un esempio lampante di come si voglia accentuare il concetto di diversità. Concetto che, ancora oggi, è estremamente attuale. Una persona considerata diversa, è oggetto di bullismo, di emarginazione sia negli anni ottanta che ai giorni nostri.
Ma nella famiglia Cooper, non esiste solamente Sheldon. Ecco che in questo Quattordicesimo episodio della seconda stagione di Young Sheldon osserviamo una Missy che non solo mente, ma ha anche un duro scontro con la madre. D’altronde Missy si è sempre sentita trascurata, messa in secondo piano rispetto al suo gemello. Ecco perchè il racconto di nonna Connie è così emozionante e commovente. Ora sinceramente, non sappiamo se tutta la storia raccontata alla nipote sia completamente vera, solo in parte, o interamente fabbricata, quello che importa è l’obbiettivo raggiunto, l’avvicinamento tra Mary e la sua Missy e l’ammirazione che quest’ultima adesso dimostra nei confronti della madre.
Young Sheldon: “David, Goliath, and a Yoo-Hoo from the Back” è un episodio fresco e divertente proprio come i precedenti sanno mantenere un ritmo davvero interessante e dinamico. Il rapporto con il bullismo del nostro protagonista non sarà mai così decisivo. L’esperienza e gli errori insegnano, anche se la maggior parte delle volte non è il caso di Sheldon, ma come tutto esistono le eccezioni.
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