Waves, recensione di un film emozionante e indimenticabile

23/10/2019 di Redazione

Waves, in concorso alla 14ª Festa del Cinema di Roma, attraverso il tema dell’adolescenza, racconta una storia appassionante e commovente.

Apparentemente normale

Waves, film indipendente diretto da Trey Edward Shults, racconta la storia di Tyler (Kelvin Harrison Jr.) e della sua famiglia. Giovane afroamericano, sembra avere tutto ciò di cui ha bisogno: una famiglia benestante per sostenerlo, una sorella legata a lui, un posto nella squadra di Wrestling del liceo e una fidanzata di cui è perdutamente innamorato, Alexis (Alexa Demie). Ma la sua vita apparentemente perfetta viene sconvolta da una tragedia. Dopo di che spetta a Emily (Taylor Russell), la sorella minore di Tyler, far uscire sé stessa e la sua famiglia dall’ombra del dolore.

Entusiasmante

Un piccolo capolavoro, il film presentato a Telluride, Toronto e adesso alla 14ª Festa del Cinema di Roma. Un’esplosione di energia, dolore e gioia. Uno spaccato di quella vita giovanile in cui un secondo può cambiare tutto, per sempre. Ed è quello che succede a Tyler. È questione di istanti, di attimi. E lui non è più il ragazzo che era prima. Così come la sua famiglia e le persone che gli sono intorno. Sperimentale, coinvolgente, semplice, ma originale. Un film che dice veramente qualcosa di nuovo.

Waves - Kelvin Harrison Jr, Taylor Russell, Sterling K. Brown e Renée Elise Goldsberry
Kelvin Harrison Jr, Taylor Russell, Sterling K. Brown e Renée Elise Goldsberry in una scena del film

L’importanza di un istante

L’amore adolescenziale che si vive con entusiasmo ed esclusività. Quell’amore che finisce con la stessa semplicità con cui è cominciato. E che si pensava sarebbe durato in eterno. Un padre severo e duro con il figlio, che lo educa per insegnarli a stare al mondo. Un’aspettativa da soddisfare e un obiettivo da raggiungere. Un incidente, uno sbaglio. Un cambiamento radicale. Waves riesce ad essere tutto questo ed a esprimere al meglio ogni emozione, incertezza e sentimento. Il film parla di adolescenza, sicuramente, di un momento di transizione. Ma il protagonista si ritrova in una situazione in cui forse l’età è solo un punto a sfavore. Perché tutti, giovani e adulti, possono sbagliare.

L’intreccio vincente

Essere dalla sua parte, ma dover accettare che gli errori si pagano sempre. Sospeso tra colpi di scena, suspence e tensione. Un pugno nello stomaco per alcune scene e un sospiro di sollievo per altre. Calibrato alla perfezione. Un ritmo costante, una qualità visiva straordinaria e delle interpretazioni che sottolineano il messaggio profondo di un film davvero inaspettato. Waves, dal titolo, è l’ondata di rabbia e dolore che investe Tyler, quanto la sorella Emily. Tanto da renderli entrambi protagonisti della storia. Prima Tyler, poi Emily. Due vite, due destini, un unico evento che li unisce davvero e che porteranno con sé, nel cuore e nella coscienza, per sempre.

Waves - Sterling K. Brown, Taylor Russell, Kelvin Harrison Jr e Renée Elise Goldsberry
Sterling K. Brown, Taylor Russell, Kelvin Harrison Jr e Renée Elise Goldsberry in una scena del film

Le onde del destino

Un racconto che parla di sofferenza, ma anche d’amore, amicizia e senso di colpa. Una tecnica innovativa: cambi di formato, movimenti di macchina rapidi, veloci, come il tempo che scorre e non si ferma. Un’esplosione di colori: tinte calde, sature, nitide, a simboleggiare il sentimento di euforia, leggerezza ed entusiasmo proprio degli adolescenti. Padroni del mondo e irrimediabilmente soli. Una colonna sonora che dà carica, energia e vitalità. Una regia densa di simbolismo, diversa dal solito, a volte visionaria, a volte dettagliata. Waves emoziona e non si dimentica. Parla al cuore e allo stomaco. E trasmette un messaggio che porta a riflettere. Non sempre le cose finiscono bene e non sempre finiscono male. Ma forse è vero che niente dura per sempre. La storia si ripete, e basta meno di un secondo per cambiare completamente la propria vite.

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