Venezia 75, Peterloo: La conferenza stampa del nuovo film di Mike Leigh

01/09/2018 di Redazione

Peterloo, il nuovo film di Mike Leigh che è stato proiettato ieri in anteprima mondiale a Venezia 75, è stato presentato oggi in conferenza stampa.

Mike Leigh questa volta scrive e dirige un film storico, che racconta il massacro di Peterloo avvenuto circa 200 anni fa. Nel cast del film troviamo Rory Kinnear, Henry HuntMaxine Peake, Philip JacksonIan Mercer e molti altri. Oggi in conferenza stampa a Venezia 75 si è presentato il regista insieme alla produttrice Georgina Lowe, il direttore della fotografia Dick Pope, la scenografa Suzie Davies e l’attrice Maxine Peake.

Peterloo | La Conferenza stampa a Venezia 75

Quando si realizano film sul passato si vuole parlare anche del presente, vorrei ci parlasse della contemporaneità e della modernità del film Peterloo.

MIKE LEIGH: “Penso che sia importante prendere il film come un modo di riflettere sul nostro mondo nel XXI  secolo. Condivido con voi il fatto che abbiamo cominciato a fare questo film, circa 4 anni fa, durante il tempo di preparazione quasi ogni giorno ci siamo trovati a dire ‘Questo è molto importante’. Non è da me enfatizzare tutti i modi in cui è importante, ma siamo in un mondo in cui tutte le domande sulla democrazia, la voce delle persone, il potere, le proprietà e coloro che non le anno sono tutte ovvie e anche un percorso di ciò su cui possiamo riflettere guardando il film. La democrazia negli USA, o cosa è accaduto negli UK. Il fatto che ci sono milioni di persone nel mondo che sono raffigurati, rigugiati che si muovono in giro, che sono senza casa, che hanno perso il loro mondo per le situazioni di repressione politica, tutte le cose sono presenti in ciò che abbiamo fatto nel film guardando al momento in cui è nata la democrazia nel contesto europeo, vorrei che chi guardasse il film riflettesse sul mondo. Non ho mai fatto un film che dica cosa pensare in bianco e nero, non faccio quei film, vi lasciano sempre cose con cui andare via, questo film non è un eccezione, ma senza dubbio guarda alla macchina politica.”

Venezia 75, Peterloo: La conferenza stampa del nuovo film di Mike Leigh
Venezia 75, Peterloo | Il regista Mike Leigh

Ci parla un po’ dell’editing del film?

MIKE LEIGH: “Grazie per la domanda, la apprezziamo, l’editor non è qui, ho avuto il privilegio di lavorare con uno dei più grandi editor, Jon Gregory, nominato all’Oscar l’anno scorso per Three Billboards Outside Ebbing, Missouri. Per me il nostro lavoro è fare il materiale da dare all’editor. Certo come tutti i registi ho lavorato molto vicino con l’editor, ma devo dire che quando vedi il film e almeno quando vedi la sequenza finale c’è un grande merito all’editor, che come tutti i bravi chef sa come tirare fuori i sapori del materiale. È una collaborazione come abbiamo fatto tutti. Questo film non è un film che avrebbe potuto essere editato da chiunque, serviva un genio per farlo, ma alla fine quello che è questo film è raccogliere le mie idee.”

L’urgenza di fare questo film deriva dalla necessità di far ricordare l’evento così traumatico alle nuove generazioni? Avete dovuto informarvi su questo fatto? Quanto è conosciuto dai giovani?

GEORGINA LOWE: “Certo è una storia molto affascinante. Ho studiato storia quand’ero a scuola, ho avuto letteralmente un piccolo paragrafo nel mio libro, non è universalmente conosciuto. C’è una campagnia di memoria, Maxine è stata supporter per rendere le persone consapevoli su questo. È il 200° anniversario il prossimo anno, è un buon momento per raccontare la storia.”
MAXINE PEAKE: “Sapevo degli eventi. Non sono di Manchester, vivo nella città successiva. Era qualcosa di cui sapevo tanto, avevo un nonno che era politico quindi ero informata. Penso che sia molto importante che impariamo dal nostro passato, specialmente le nostre classi operaie e non solo in Gran Bretagna, ma in tutto il mondo. Quando ho saputo la mia storia nel film ho scritto una lettera in cui chiedevo se potevo essere nel film.”

Quest’interesse verso questa forma di oralità in politica mi sembra si sia un po’ persa, c’è uno sguardo nostalgico? Quel tipo di approccio si è perso?

MIKE LEIGH: “Non c’è un tipo di nostalgia che motiva questo film. Possiamo sentirla, e ci sono delle radici culturali nella storia, ma è più una storia sulle persone, sui bisogni che motivano,  non è sulla nostalgia. Non so come posso rispondere alla tua seconda domanda. L’oratoria e i discorsi non sono morti, le persone fanno delle orazioni, ma in modo diverso, attraverso la tecnologia, ma non direi che l’arte oratoria sia quasi scomparsa, certo le persone comunicano in modo diverso, le persone capivano le cose in modo diverse per via di una cultura diversa.”

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