Venezia 75: La conferenza stampa de Il Primo Uomo con Ryan Gosling

Damien Chazelle, Ryan Gosling, Claire Foy e altri presentano Il Primo Uomo, in anteprima mondiale a Venezia 75, in conferenza stampa.

Oggi aVenezia 75 c’è l’anteprima mondiale del Il Primo Uomo: tornano a collaborare, dopo La La Land, il regista premio Oscar Damien Chazelle e l’attore Ryan Gosling, che questa volta veste i panni dell’astronauta Neil Armstrong. I due insieme a Claire FoyJason ClarkOlivia Hamilton e lo sceneggiatore Josh Singer hanno incontrato la stampa italiane ed internazionale, ecco come hanno risposto alle domande sul loro film.
Venezia 75 | Conferenza stampa de Il Primo Uomo
Venezia 75 | La conferenza stampa de Il Primo Uomo

Venezia 75 |  Il Primo Uomo, il bisogno di imparare a volare

Avresti mai pensato che Armstrong fosse così, cosa ti ha influenzato per il personaggio?

DAMIEN CHAZELLE: “Diamo cresciuti in un mondo in cui lo spazio era già successo, davamo tutto per scontato. Ho deciso di entrare piano piano nella storia, ho dovuto capire il processo come è iniziato e si è evoluto.”

RYAN GOSLING: “Per i riferimenti su Neil ho avuto tantissimo aiuto dai suoi figli, conoscere la sua ex moglie il cui ruolo è quello di Olivia. Ho parlato con chi lo conosceva, la NASA ci ha aperto le porte, ho messo il libro di Hansen. Ho ricevuto tantissimo aiuto, mi mancava il riferimento a Gary Cooper, avrei dovuto saperlo un anno fa. Lui è risaputo che era una persona umile.”

La maggior parte delle persone non arriveranno nello spazio, voi avete fatto con il cinema. Come avete fatto? È stato surreale?

JASON CLARK: “Sensazione di claustrofobia, Damien ha creato capsule molto realistiche. Un grosso problema è stata la sensazione di claustrofobia e tutti erano fuori ad aspettarmi.”
RYAN GOSLING: “Era molto importante imparare a volare, la battuta di guidare prima di volare è stata importante perché ho dovuto capire l’ABC del volo. Ho capito studiando il suo personaggio il motivo per cui è diventato un grande astronauta e io no. Lui entra in aereo e porta in avanti la tecnologia aereonatucia, sono persone molto avanti e ho dovuto riconoscerlo.”

I film sullo spazio sono molto romanzate con esperienze piacevoli, qui invece no.

DAMIEN CHAZELLE: “Questo è il risultato che ho visto: alcune navicelle, e mi sono reso conto di quanto fossero piccole, la prima volta che ho visto una navicella me ne sono reso conto. Leggendo anche il programma spaziale e informandomi ho cercato di rendere fruibile quella che è la sensazione di essere nello spazio, un luogo nero e cerchi un luogo dove atterrare. Si é in una lattina volante e volevo catturare questo fascino nel mio film.”

Il rapporto di lavoro con Damien è stato eccellenze come con altri, cosa cerca in un regista?

RYAN GOSLING: “I capelli devono essere belli, Damien è canadese e aiuta. Non so in verità, aveva la necessità di fare un musical prima di questo film e li aveva nella testa insieme. Tutti vorremmo viverli in un cinema, credo che Damien abbia un istinto molto forte per unire le persone attraverso il cinema. Questa è una storia incredibilmente complessa, anche le opinioni lo sono. Questo fatto però ha unito il mondo facendo sì che fosse un successo per l’umanità, Damien ha trasferito il suo amore per il cinema al pubblico ed è una qualità speciale che mette in ogni suo lavoro.”

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